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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

20 dicembre 2016 | 11.10
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Il primo atto formale del reinsediato ministro del Lavoro Giuliano Poletti è un attacco frontale al presidente dell' Inps, Tito Boeri. Erano passati pochi giorni dal giuramento al Quirinale, quando dagli uffici di via Flavia a Roma, dal dicastero è partita una dura requisitoria contro la conduzione di Boeri che scuote la poltrona occupata dall' economista ai vertici dell' istituto nazionale di previdenza". Lo scrive Luciano Cerasa sul Fatto Quotidiano. "La lettera, -prosegue l'articolo- firmata dal direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative, Concetta Ferrari, inviata alle 17 e 15 di venerdì scorso al presidente e alla direzione generale dell' Inps e, per conoscenza, al dipartimento della Funzione pubblica della presidenza del Consiglio, alla Ragioneria dello Stato, al collegio dei Sindaci dell' Inps, al capo di gabinetto del ministro del Lavoro e al Segretariato generale, ha un oggetto inequivocabile: "Criticità gestionali Inps, determinazioni adottate dal presidente". Criticità definite "gestionali, amministrative e contabili"".

"È brutto, è brutto...". L' arcivescovo Nunzio Galantino è appena uscito da una riunione, sera tardi, ancora non sapeva. Berlino, il mercatino di Natale, il camion che piomba sulla folla come a Nizza, i morti. E dice al Corriere della Sera: "Questi atti, con la loro disumanità, vogliono paralizzarci la vita. A questo mira chi compie questa violenza bestiale. Per questo dobbiamo continuare a vivere, è evidente". "Chi fa queste cose si propone proprio di paralizzarci. A Natale, ovvio, l' impatto è ancora più brutto. Si capisce la paura, lo scoraggiamento, la rassegnazione. Ma non è un segno di incoscienza dire: non possiamo fare il loro gioco e dare a queste persone il potere di annientare qualsiasi voglia di vivere, di andare avanti, di cambiare. Eppure non basta affermare tutto questo". Perché un attacco in Germania? Molti pensavano che più a rischio fossero Paesi francofoni come Francia e Belgio, per via del passato coloniale, della laicità, dei bombardamenti in Siria, delle difficoltà di integrazione.

"Questo è un punto cruciale: gli attentati non sono rappresaglie", dice al Corriere della Sera Joby Warrick, premio Pulitzer 2016 con "Bandiere nere" (La nave di Teseo), il suo saggio sulla nascita dell' Isis. "La Germania non è molto impegnata in Siria e Iraq, eppure viene attaccata lo stesso. L' Isis non reagisce a qualcosa, piuttosto punta a provocare, a scatenare una reazione che renda impossibile la vita in comune tra i musulmani e gli altri. In Germania una parte consistente della popolazione è islamica e l' Isis spera che il governo tedesco reagisca in modo eccessivo, cominciando a trattare diversamente tutti i musulmani. Il traguardo è lo scontro finale con i crociati, l' apocalisse di Dabit".

"Sdegno profondo e forte condanna per due atti di barbarie", dice al Corriere della Sera il neoministro degli Esteri, Angelino Alfano. "La strage di Berlino e l' uccisione dell' ambasciatore russo Karlov in Turchia ci rafforzano nella convinzione che occorre dare massima priorità alla lotta contro il terrorismo, in un quadro di intensa cooperazione con tutti i partner internazionali. A Germania e Russia tutta la nostra solidarietà". La sua missione d'esordio prevede tappe a Berlino, Parigi, Londra e Madrid. Come risponderà alle domande sulla durata del governo e la stabilità politica dell' Italia? "Guardiamo alla situazione politica di quei Paesi: Francia e Germania sono vicine al voto, il Regno Unito ha appena avuto un referendum e un cambio di governo, la Spagna è da poco uscita da una lunga fase di instabilità e di crisi. Quindi incontrerò colleghi che sanno esattamente di cosa stiamo parlando. Dirò che la scadenza naturale della legislatura è il febbraio 2018 e qualora si anticipasse il voto, sarebbe al più l' anticipo di un semestre. Nulla di traumatico. Sul fondo, ricorderò che la prua della nostra politica estera non cambia rotta: l' atlantismo, l' europeismo, il multilateralismo efficace e l' attenzione ai diritti umani, che hanno segnato l' azione dell' Italia nel Dopoguerra, rimangono garanzia della nostra affidabilità".

"Il decreto con la rete di sicurezza pubblica per le banche in difficoltà e con gli altri interventi in programma sugli istituti di credito arriverà in settimana, probabilmente fra giovedì e venerdì, e metterà in campo un fondo fino a 20 miliardi". Lo scrive Gianni Trovati sul Sole 24 Ore. "La cifra è superiore a quella circolata nei giorni scorsi (si parlava di 15), ma comprende anche due miliardi 'di base' per l' attivazione degli 80 miliardi di garanzie pubbliche sulle emissioni di liquidità, meccanismo già autorizzato da Bruxelles a luglio. Il governo, come deciso ieri sera dal consiglio dei ministri, farà precedere l' attivazione di questo ombrello a tutto campo per le banche da un passaggio parlamentare per far votare l' autorizzazione alla modifica dei saldi di finanza pubblica".

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