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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

30 dicembre 2016 | 09.32
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Abbiamo lavorato con giuristi e costituzionalisti, partendo dalla normativa che regola i referendum: quali siano ammissibili, che caratteristiche devono avere, e sapendo che se intervieni ad abrogare parzialmente deve rimanere in piedi una legislazione compiuta. Non siamo dilettanti allo sbaraglio. Sento invece crescere negli ultimi giorni una fastidiosa e intollerabile pressione politica perché alcuni quesiti vengano rigettati. Mi auguro che tutti abbiano il massimo rispetto per l'autonomia e l'autorevolezza dei giudici costituzionali e la smettano di coinvolgere la Corte nella bassa polemica partitica". Così, in un'intervista a 'Il Manifesto,' il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

"Il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale pubblica e al ristoro ai retail sono elementi positivi. In Europa si comincia finalmente a capire che la salvaguardia della stabilità finanziaria richiede di fare pieno uso della flessibilità prevista dalla normativa europea, e che il bail-in non è la panacea, e questo rende giustizia a chi ha da tempo richiamato alcuni limiti di tali regole. Ciò non significa che non ci siano criticità". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', Roberto Gualtieri, presidente della commissione per i Problemi economici e monetari del Parlamento europeo.

"La garanzia della consegna in 24-48 ore in tutti i circa 220 Paesi in cui spediamo dall'Italia è solo il punto di partenza. La differenza la fanno i servizi che forniamo alle aziende, di cui magari il destinatario finale che riceve un capo di moda non si rende neppure conto. Entro il 2018 completeremo l'espansione a Malpensa, con un investimento di oltre 90 milioni. Ma puntiamo anche sugli aeroporti di Venezia, Fiumicino e Pisa, per un investimento complessivo, in 5 anni, di 350 milioni". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', Alberto Nobis presidente e amministratore delegato Dhl Express Italy.

"La vicenda dei call center dovrebbe essere tenuta presente quando si fanno campagne denigratorie e demolitrici contro alcune tipologie di lavoro che vengono ritenute indecenti. E' quanto sta succedendo con i voucher. In definitiva il 'popolo dei voucher', al netto dei pensionati, nella stragrande maggioranza non è tanto un popolo precipitato, nel girone infernale dei voucher, dall'Olimpo dei contratti stabili e a tempo pieno (Olimpo a cui spesso non è mai salito) ma un popolo che, quando è presente sul mercato del lavoro, si muove tra diversi contratti a termine o cerca di integrare i rapporti di lavoro a part time. E, in termini ancora più espliciti, il documento pone l'interrogativo-chiave: E se li abolissimo? Dandosi anche la risposta: Ciò che non può essere abolito è il problema sottostante: come si pagano le attività di breve durata (dato che è arduo pensare di abolirle). Giriamo la domanda ai promotori del referendum". Lo scrive su Italia Oggi l'economista Giuliano Cazzola.

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