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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

24 marzo 2017 | 10.08
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Il voucher baby-sitting sarà erogato come bonus. Dai primi di maggio si potrà richiedere per via telematica, poi occorreranno una decina di giorni per la liquidazione del bonus. Tutti i nuovi compiti assegnati all'Istituto sono svolti a risorse invariate ed effettivamente le nostre strutture territoriali sono in difficoltà. Il blocco del turn over riduce il personale in forza di circa 100 unità al mese. Un potenziamento in termini di risorse umane è necessario. L'informatica consente di ottimizzare alcuni i processi, ma per i servizi di qualità, come la consulenza ai cittadini ed alle aziende, occorre personale qualificato". Così, in un'intervista ad 'Avvenire', Gabriella Di Michele è direttore generale dell'Inps.

Il mio libro Lavorare gratis, lavorare tutti (Rizzoli) vuole essere un testo militante, che punta a rompere il mercato del lavoro. I disoccupati dovrebbero offrire il proprio lavoro in modo del tutto gratuito attraverso una app, semplice semplice, come Uber e questo costringerebbe i lavoratori strutturati, i dipendenti e i professionisti, a cedere loro alcune ore del proprio impiego, pur di mettere fine a una concorrenza decisamente sleale. La mia è una proposta di rottura, che mira a creare uno shock nel mercato del lavoro, oggi immobile. Ricette come il jobs act, dove si sono investiti 20 miliardi di euro per creare poche centinaia di migliaia di posti, peraltro volatili, hanno chiaramente fallito. Il lavoro gratuito, comunque, non sarebbe per sempre: serve nella fase della lotta, dopo seguirebbe l' accordo con i sindacati e si metterebbe fine alla disoccupazione". Così, in un'intervista a 'Il Manifesto' il sociologo Domenico De Masi.

"L'obiettivo, che è anche quello molto determinato della mia presidenza al Parlamento, è di ridurre le distanze tra i cittadini europei e le loro istituzioni. Avvicinare l'Europa alle sue genti. Per fare questo, occorre che la politica sia forte e capace di indirizzare e di guidare la burocrazia. Sennò, non si esce dalle difficoltà. L'Europa deve stare insieme, sempre meglio e sempre di più, se non vuole diventare marginale nel mondo". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero', Antonio Tajani, presidente dell'Europarlamento.

"I costi di un ritorno alla lira, dice, sarebbero enormi e i poveri ne soffrirebbero più di tutti. L'Italia ha invece bisogno di riforme che creino ricchezza nel lungo periodo. E ribadisce che le discussioni sull'uscita dallo stimolo monetario della Bce sono premature, anche se l'economia dell'eurozona sta migliorando. In Italia la situazione è migliorata da un punto di vista ciclico, ma la crescita è tuttora un modesto 1%, il che mostra un problema di crescita potenziale, un segno di problemi strutturali acuti. Le nostre politiche hanno stabilizzato l'area euro, stiamo vedendo risultati e il rischio di deflazione non c'è più. Siamo più fiduciosi sulla crescita". Così, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', il capo economista della Banca centrale europea, Peter Praet.

"Nei Paesi più avanzati le agenzie sono riconosciute come partner strategici per le imprese. La somministrazione è divenuta la forma più tutelante di flessibilità. Con la sperimentazione dell'assegno di ricollocazione, partita in queste settimane con grave ritardo, gli operatori privati vengono coinvolti nei percorsi sui quali devono accompagnare i senza lavoro verso una nuova occupazione. Ogni beneficiario potrà infatti decidere di spendere l' assegno affidandosi alla struttura, pubblica o privata, di cui si fida di più. La novità sostanziale è che ad eccezione di 106 euro per ogni persona presa in carico, il pagamento dell'assegno avverrà soltanto se l' obbiettivo occupazionale sarà raggiunto. E cioè se il disoccupato avrà trovato un nuovo lavoro. La sfida è epocale". Così, in un'intervista a 'Libero', Stefano Scabbio presidente di Assolavoro.

"Le agenzie per il lavoro hanno saputo bilanciare le esigenze di tutela del lavoratore con le esigenze di flessibilità delle imprese e hanno garantito ai lavoratori norme supplementari di welfare a partire dalla formazione e dotando le imprese di forniture professionali di lavoro altamente qualificato anche per periodi molto brevi. La tutela e la valorizzazione degli interessi di tutti gli associati e il sostegno della staffing industry in Italia anche attraverso la promozione costante del dibattito sulle opportunità di crescita del sistema impresa italiano. Per questo, riteniamo necessario sviluppare nuove forme di coinvolgimento delle agenzie per il lavoro nelle politiche attive del lavo, anche attraverso misure sperimentali, potenziando gli incentivi normativi ed economici in favore di chi oggi si assume il delicato compito di operare il matching tra imprese in cerca di talento umano e persone in cerca di impiego". Così, in un'intervista a 'Libero', Rosario Rasizza, presidente di Assosomm.

"I risultati delle agenzie per il lavoro sono invece notevoli. Attraverso di loro passa un lavoro più tutelato di quello senza interlocutori. Le regole sulla serietà delle agenzie sono molto stringenti. E il principio di parità di trattamento italiano ha aperto la strada a livello internazionale. I lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle agenzie sono circa il 2% del totale. È un' operazione in questo senso di nicchia, ma offre per alcuni aspetti la forma di lavoro migliore. Grazie alle tutele. E alla possibilità di formazione. Se tutti gli imprenditori italiani dedicassero il 4% del monte salari a iniziative per formare i propri dipendenti, non saremo la Cenerentola delle competenze in Europa". Così, in un'intervista a 'Libero', Tiziano Treu, già ministro del Lavoro.

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