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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

27 aprile 2017 | 09.45
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Su Alitalia "mi chiedo perché il governo debba dare un prestito ponte finalizzato allo spezzatino e alla liquidazione e non utilizzare invece le risorse pubbliche per un progetto di rilancio. Coinvolgendo Cassa depositi e prestiti, che potrebbe indirizzare Alitalia verso una acquisizione da parte di una compagnia europea che ne salvaguardi il futuro. Alitalia non è più da tempo la compagnia di bandiera, ma il suo marchio ancora viene identificato col nostro Paese. Per questo penso che sia importante evitare lo spezzatino e trovare un partner europeo capace di valorizzare la lunga storia di Alitalia e le grandi professionalità dei lavoratori". Così, in un'intervista a 'Il Corriere della Sera', il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

"Tentare di rilanciare una compagnia, soprattutto se del calibro e del significato di Alitalia, non è mai sbagliato. Oggi più di ieri, con risorse scarse e serrata competizione, occorre però misurare bene ogni passo per non cadere in fallo. Sostegni, aiuti, sussidi non sono più possibili e c'è bisogno di una presa di coscienza generale che sfugga dalla trappola tutta italiana del poi tutto s'aggiusta. Sindacati e politici devono chiarire innanzitutto a se stessi se vogliono rappresentare gli interessi di iscritti ed elettori o vogliono esserne semplicemente i portavoce. Non si può risolvere tutto con i referendum delegando alla base responsabilità che sono di chi ha il dovere di decidere con una visione di medio e lungo termine del Paese". Così, in un'intervista a 'Il Messaggero, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.

"Condivido la tesi dello spartiacque attuale delle forze politiche tra chi vuole l'apertura all'Europa e chi invoca la chiusura nazionale; uno spartiacque che sta sostituendo quello tradizionale tra destra e sinistra e che passa all'interno di ogni partito, esclusi i movimenti anti-sistema. In prospettiva, occorrerà una riforma dei trattati su pochissimi punti, ma essenziali: abolizione senza eccezioni del veto; potere costante di co-decisione legislativa e di fiscalità a livello europeo del Parlamento europeo; maggiori poteri di governo alla Commissione. È invece da evitare l'istituzione di una Terza Camera (come vorrebbe Piketty). L'elezione del 2019 del Parlamento europeo potrà costituire l' occasione per esplicitare anche a livello elettorale questi orientamenti, forse con il ricorso alle primarie per la designazione dei candidati alla presidenza della Commissione. Il futuro presidente potrebbe presiedere anche il Consiglio europeo". Lo scrive su 'Il Sole 24 Ore', l'economista Antonio Padoa-Schioppa.

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