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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

25 luglio 2017 | 10.28
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Abbiamo tre parole chiave: people, enterpreneurship, flexibility. People perché per noi la persona è al centro della nostra azione imprenditoriale. Entrepreneurship perché garantiamo autonomia a chi lavora con noi, con un approccio, appunto, imprenditoriale. Infine Flexibility perché chi lavora da noi deve essere flessibile e noi, forti della mostra diversificazione e internazionalizzazione, possiamo consentire cambi di ruolo, di settore e di paese, il tutto all' interno del percorso lavorativo. Poi abbiamo programmi specifici, come quelli di Officine Maccaferri, dove attraverso lo Young Engineer Programme abbiamo selezionato i migliori talenti appena usciti dalle università e oggi, dopo un percorso di accelerazione, sono diventati dei giovani ingegneri in giro per il mondo. Un investimento per il futuro: del resto 'Challenge our future' è uno dei nostri motti". Così, in un'intervista a Avvenire, l'imprenditore Gaetano Maccaferri, alla guida del gruppo Seci che fattura oltre un miliardo di euro ed è attivo in diversi settori, dalle energie rinnovabili al celebre sigaro Toscano.

"Il dossier è molto solido, la candidatura di Milano è forte. Se i criteri che orienteranno la scelta finale saranno quelli fissati dalla Commissione Ue, Milano ha davvero buonissime capacità di vincere". Ad affermarlo, in un'intervista a 'Il Sole 24 Ore', è Diana Bracco, che nel coordinamento per portare l'Agenzia europea del farmaco a Milano rappresenta il mondo delle imprese. "L'area di Milano - dice Bracco - è la più qualificata regione scientifica italiana, nella quale ha luogo circa un quarto delle ricerche e tecnologie del Paese. La Lombardia, inoltre, è la prima regione di concentrazione dei centri di ricerca in Italia del biotech. Non mi sembra che Bratislava, Barcellona o Copenhagen possano vantare primati di questo genere".

Per Bracco, un asso nella manica della candidatura di Milano è anche rappresentata dal "grattacielo Pirelli messo a disposizione dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. Una soluzione subito disponibile. Collocato nel cuore della città, il Pirellone è a un passo dalla stazione Centrale ed è collegato benissimo con gli aeroporti milanesi". Ora, conclude Bracco, "bisogna ricreare l'analoga coesione che aveva consentito all'Italia di conquistare l'Expo. Come allora con questa candidatura, Milano può svolgere un ruolo da traino per l'Italia".

"La nostra è una candidatura di alto profilo, seria e articolata. La concorrenza è tanta, ma siamo in partita. Londra per il lavoro è un mercato peculiare e dinamico, ma Milano e la Lombardia sono ai livelli migliori in Italia e in Europa e ora guidano quell'abbrivio che il nostro Paese sta finalmente prendendo, come dicono gli ultimi dati del Fondo monetario". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Enzo Moavero Milanesi, consigliere del presidente del Consiglio nella missione per la conquista di Ema, la sede dell'Agenzia Ue del farmaco rimasta senza sede dopo la Brexit.

"Per i conti dell'Inps gli immigrati sono indispensabili come lo siamo tutti noi. Il 90% del sistema previdenziale è sostenuto dagli italiani. Oltre due terzi di questi extracomunitari che piacciono tanto a Boeri sono manodopera a bassissima professionalità. Perché tanta foga nel farli arrivare e trattenerli? La gran parte di questi lavori è destinata a essere sostituita da macchine o robot nei prossimi anni. La manodopera straniera dovrà essere riconvertita, ma è già difficile riqualificare i disoccupati italiani. Se teniamo conto di tutto, gli stranieri sono un peso per la nostra economia, non una risorsa. Non producono valore aggiunto, presto sarà gente da assistere o rimpatriare". Così, in un'intervista a Il Giornale, Alberto Brambilla, presidente del centro studi Itinerari previdenziali.

"La proroga postuma, solo per i titolari di reddito d'impresa, e limitata alle imposte sul reddito e alle addizionali, con esclusione dell'Irap, dei contributi e così via, è solo foriera di complicazioni. La proroga è arrivata all'ultimo, il 20 luglio, quando una parte dei contribuenti aveva già pagato. Il meccanismo porta a una complicazione superiore ai benefici: meglio non fare nulla. Il nostro ruolo non è mai stato riconosciuto, nonostante il fatto che la digitalizzazione del fisco sia in gran parte dovuta alla nostra opera. Eppure sono convinto che il sistema sia funzionale alla lotta all'evasione, occorre però semplificare gli adempimenti". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti.

"Considerato che il pagamento dei contributi da parte dei lavoratori, oltre il carico fiscale, è generalmente considerata una 'tassa di scopo', finalizzata a finanziare solo le pensioni, chi sottoscriverebbe una polizza assicurativa con la clausola che i frutti di tali versamenti potrebbero essere rivisti in una logica di solidarietà? Ai giovani non va prospettato un futuro dove devono sperare nella solidarietà intergenerazionale, ma un futuro di lavoro degnamente retribuito.I n realtà, i dati sulla disoccupazione e la fuga di tanti giovani all' estero dimostrano che a mancare non è la forza lavoro. Sarebbe opportuno piuttosto parlare di previdenza solo in relazione alle pensioni collegate ai contributi versati, escludendo ogni forma di assistenza. D'altronde la spesa pensionistica è calcolata ed esposta al lordo delle tasse". Così, in un'intervista a Italia Oggi, il segretario generale Cisal, Francesco Cavallaro.

"Dobbiamo usare un mix di strumenti. Da un lato, un progetto di medio periodo per gli invasi e i bacini per immagazzinare acqua quando piove e quando l'eccesso di precipitazioni concentrate in poco tempo provocano danni. Dall'altro serve spingere sull' innovazione per ottimizzarne l'uso con agricoltura e allevamento di precisione. Con Industria 4.0 stiamo incentivando queste soluzioni. Ma non siamo all'anno zero. Nel Chianti Classico, per esempio, con la viticoltura di precisione hanno ridotto il volume d'acqua utilizzata del 30 per cento in tre anni". Così, in un'intervista a La Repubblica, il ministro del Mipaaf, Maurizio Martina.

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