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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

13 settembre 2017 | 10.44
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Al centro dei giornali in edicola oggi lo 'ius soli' e i dati sul mercato del lavoro.

Sul primo punto, dopo la battuta d'arresto, a 'Repubblica', Bruno Leka, tra i fondatori del movimento 'Italiani senza cittadinanza', ammette: "Purtroppo temevamo l’ennesimo slittamento, ma oggi la riforma è addirittura sparita dal calendario. Ora la paura è davvero di non farcela per la fine della legislatura e se lo ius soli non viene approvato ora, figuriamoci con un’altra maggioranza. Purtroppo il clima si è fatto più ostile".

Torna sulla vicenda dei vaccini, in un'intervista al 'Messaggero'', il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: "C'è bisogno di alfabetizzare nuovamente la popolazione italiana perché sia più libera, consapevole e sicura nelle proprie scelte", avverte, ribadendo: "Non c'è nulla di ideologico in una legge che è stata votata fortunatamente anche da Forza Italia e io ne sono molto contenta: non si può entrare negli asili nido e nella materna se non in regola col calendario vaccinale, ma basta che presentino il certificato e entreranno in classe".

Sul fronte delle Regioni, con il 'Giorno', parla l'assessore dell’Emilia Romagna, Sergio Venturi: "A fine mese incontrerò tutti i medici del lavoro delle Aziende sanitarie per fare il punto: penso che siano pochi quelli non vaccinati nei reparti più a rischio di contagio. Tuttavia, dobbiamo arrivare al 100% di copertura: o hanno già avuto le malattie infettive o si dovranno vaccinare. Prepareremo una delibera".

Sulla decisione di ammettere lo smartphone in classe, interviene, intervistato dal 'Tempo', Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio: "In base all’autonomia scolastica, inserita anche nella Costituzione italiana, sono le singole scuole a decidere sia le questioni organizzative sia quelle formative. Dunque, ben vengano le linee guida da parte di esperti istituzionali, ma lo ricordiamo alla Commissione che si sta insediando. Che rischia di essere abbastanza pleonastica. Cioè, si dicono cose abbastanza scontate. Il discorso sugli smartphone va visto volta per volta, certo che i ragazzi non li possono usare a loro piacimento".

Il 'Giorno' interpella Lamberto Maffei, neurobiologo, membro dell’Accademia dei Lincei: "La ministra avrà i suoi buoni motivi per introdurre l’uso degli smartphone in classe e cercherò di capire come intende applicare questa novità, ma dal punto di vista concettuale a me sembra un azzardo. L’uso eccessivo dello smartphone può avere effetti molto negativi sullo sviluppo mentale dei ragazzi".

Sul fronte del maltempo, 'Repubblica' intervista Carlo Cacciamani, responsabile del Centro funzionale centrale per il rischio meteo-idrogeologico della Protezione Civile: "Il sistema di allerta funziona, ma a volte fatica a percorrere l’ultimo miglio. Se Protezione Civile e Regioni emettono un allarme, anche solo giallo, non deve restare sulla carta. Deve arrivare ai cittadini, spingere il sindaco a mettere un vigile davanti a un sottopasso, mandare qualcuno a controllare l’argine, avvertire in ogni modo possibile le persone a rischio. Così come abbiamo esercitazioni obbligatorie antincendio, dovremmo averne contro le alluvioni, perché i fenomeni improvvisi e intensi purtroppo sono destinati a diventare ricorrenti, soprattutto se l’autunno subentra a un’estate torrida".

In un'intervista a 'Repubblica', Francesco Rutelli, presidente del Centro per un Futuro Sostenibile, dice: "Non siamo ancora usciti da una grave crisi economica e il vero tema oggi è di considerare l’ambiente non come un sacrificio ma come volano di sviluppo, opportunità di lavoro, oltre che di buona salute del territorio. Con un grande piano per il lavoro e la messa in sicurezza dell’Italia in quattro punti: investimenti programmati, progettazione, coinvolgimento dei cittadini e manutenzione costante del territorio".

Al 'Mattino', Gianni Pittella, presidente del gruppo dei socialisti all'Europarlamento, afferma: "Per noi le emergenze sociali sono in cima all' agenda. Intanto, è tempo di aprire una grande azione politica europea contro il precariato. Sarebbe auspicabile che la Commissione assumesse una forte iniziativa sui governi per eliminare questa ingiustizia, insomma che spendesse la stessa energia utilizzata attraverso la Trojka per fare le pulci ad Atene affinché tutti i governi europei sappiano risolvere la profonda crisi della disoccupazione giovanile e dell'impoverimento del ceto medio. L'altro punto è quello del rafforzamento della Child Guarantee, cioè l'iniziativa che offre a tutti i ragazzi cibo sano e alloggio sicuro: naturalmente intendo anche i minori non accompagnati".

In un intervento sul 'Sole 24 ore', Mariastella Gelmini, deputata di Forza Italia, scrive: "In primo luogo, proponiamo di puntare sull’apprendistato come contratto di primo impiego dei giovani nel mercato del lavoro, con il ritorno alla totale decontribuzione triennale dell’apprendistato prevista dalla legge Biagi, che cancelli la contribuzione del 10% introdotta da Prodi nel 2006 e che lo renda più conveniente anche per le imprese di medie e grandi dimensioni. Il Jobs act ha confermato l’impianto del precedente Testo unico varato assieme al ministro Sacconi, migliorandone l’approccio duale grazie alla leale collaborazione della Lombardia, Veneto e Liguria che ne stanno realizzando la costruzione nei loro sistemi di Istruzione e formazione professionale (Iefp) secondo le confermate prerogative costituzionali delle regioni".

Intervistato da 'Avvenire', Attilio Oliva, presidente dell’Associazione Treellle, che ha collaborato nella presentazione dei dati del Rapporto Ocse 2017, spiega: "Compare un’Italia divisa dove il dato dei Neet nelle regioni del Nord è in linea con la media Ocse, mentre nel Centro-Sud le percentuali sono quasi doppie rispetto alla media Ocse. È il segno di una spaccatura, di un divario che va peggiorando. Un divario che invece di diminuire continua ad allargarsi".

'Avvenire' intervista Emiliano Maria Cappuccitti, direttore delle Risorse umane di Coca-Cola Hbc Italia: "Più in generale guardiamo positivamente a tutte le misure che possano contribuire a semplificare e modernizzare le regole del mercato del lavoro, per portare l’Italia a intraprendere un percorso più dinamico di crescita, ormai richiesto a livello europeo e globale. Su alcuni aspetti poi, forse, si poteva essere ancora più innovativi".

Alla 'Stampa', Belén Frau, amministratore delegato di Ikea Italia, che insieme ad altri trenta top manager ha firmato il Manifesto per l’occupazione femminile, dichiara: "C’è ancora tanto da fare purtroppo. Tutti però dobbiamo dare un contributo: le donne non devono avere paura di scegliere tra la carriera e la famiglia, gli uomini devono favorire il talento e uscire dai pregiudizi, le aziende devono fare in modo che tutto ciò avvenga, perché la diversità è un valore aggiunto e rende le imprese profittevoli".

Il 'Corriere della sera' pubblica un'intervista al fondatore di Microsoft, Bill Gates, ora impegnato nelle iniziative filantropiche della Fondazione Bill Melinda Gates: "Due anni fa tutti i Paesi del mondo si sono dati i nuovi Sdg, gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, e si sono impegnati a realizzarli entro il 2030. Noi ci chiediamo se i governi stanno seriamente lavorando per onorare i loro impegni, se stanno facendo quanto è necessario per raggiungere questi obiettivi. Segnaleremo per tempo i comportamenti divergenti per creare consapevolezza e tenerci un margine temporale per gli interventi correttivi".

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