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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

28 settembre 2017 | 10.27
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Avendo risorse limitate partiremo dalle famiglie in maggiore difficoltà, cercando di rafforzare quegli strumenti che abbiamo già previsto. Nella Nota di aggiornamento del Def è indicato il rafforzamento delle misure contro la povertà. Vedremo con il ministro dell'Economia quali saranno le cifre a disposizione. Intanto dobbiamo fare una valutazione seria per capire se i criteri che abbiamo adottato funzionano bene o se eventualmente servano correzioni. Penso sia opportuno prima attendere le indicazioni che verranno dalla Conferenza, ma ad esempio si può valutare se dare più peso alle famiglie numerose nell'erogazione del sussidio, utilizzando di più la variabile del numero dei figli rispetto al reddito Isee". Così, in un'intervista a Avvenire, Maria Elena Boschi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

"Viviamo in una società in cui il tempo è quasi più prezioso dei soldi che si guadagnano. E allora è vero che sul lavoro sono le donne spesso ad aver più incombenze familiari; ma perché non dare una possibilità anche ad un uomo di seguire i figli nello sport o di farsi una partita di tennis, una volta che ha concluso quello che deve fare? Ho fatto due casi estremi, ma significativi". Così, in un'intervista a Il Giornale, Silvia Candiani, il nuovo amministratore di Microsoft Italia.

"Come imprenditori, sappiamo che la ripresa italiana sarà una via lunga. Abbiamo accelerato i nostri sforzi, come si vede dall'aumento dell'export del +7,6% tra gennaio e luglio 2017 sul 2016, e dalla crescita dell'11,6% degli investimenti in macchinari e apparecchiature. Ma recuperare il gap di competitività accumulato in 20 anni, ridisegnare un welfare che oggi non è per giovani, elaborare ricette appropriate alle troppo elevate divergenze di reddito, occupazione e prodotto nel nostro Paese, tutto ciò richiede sforzi convergenti su obiettivi e riforme di lungo periodo. E una grande passione per l'Italia. Non possiamo bastare noi imprenditori da soli, insieme ai lavoratori italiani. Per questo chiediamo alla politica di alzare lo sguardo verso un futuro sempre più imminente". Lo scrive su, Il Sole 24 Ore, Carlo Bonomi, presidente di Assolombarda.

"Si dice equo compenso, ma dietro c'è un iniquo compenso. Si tratta della nemmeno velata richiesta del sistema ordinistico di recuperare un sistema di tariffe minime sotto il nuovo nome di 'equo compenso', cercando un appiglio (fragile) nella crisi e nelle asimmetrie esistenti tra professionisti e contraenti forti (Pa, banche, grandi imprese, assicurazioni). Ci chiediamo cosa pensi il ministero dell'Economia di un eventuale provvedimento erga omnes sull'equo compenso. Non dovrebbe il ministero valutare l'impatto dell'entrata in vigore di parametri minimi nei rapporti tra professionisti e Pa in termini di impatto sulla spesa pubblica? Anche perché l'effetto prevedibile è quello di un aumento della spesa per servizi professionali della Pa stessa. Se avvenisse il contrario, ovvero una diminuzione della spesa pubblica, il problema non sarebbe per i bilanci statali ma per quelli privati dei professionisti". Lo scrive, su Il Sole 24 Ore, Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni.

"La competitività si può recuperare tagliando le tasse in modo credibile e duraturo, ma per fare questo occorre contenere e ridurre la spesa pubblica, contrastando anche l'evasione fiscale. Negli ultimi tempi siamo riusciti a stabilizzare il debito, ma dovremo cercare di ridurlo per lo meno del 3% all' anno in maniera continuativa. Occorrerà certo tempo per arrivare al 100% del Pil, ma studi che abbiamo compiuto di recente mostrano che se la velocità di riduzione del debito pubblico viaggia a un ritmo del 3-4% annuo i rischi cui è soggetto un paese sono, a parità di livello di debito, molto minori". Così, in un'intervista a Il Sole 24 Ore, Carlo Cottarelli, direttore esecutivo per l' Italia presso il Fondo monetario internazionale.

"Per far ripartire l'occupazione giovanile servono interventi strutturali. Attraverso un piano strategico di investimenti pubblici e privati a favore dell'economia e una riduzione del cuneo fiscale. È una delle proposte che avanzeranno i consulenti del lavoro alla politica, nel corso del Festival del lavoro, consueto appuntamento organizzato dal Consiglio nazionale e dalla Fondazione studi della categoria, al via oggi e che si concluderà sabato a Torino. Una tre giorni che quest'anno, in particolare, si soffermerà sulle trasformazioni che hanno interessato il mondo del lavoro in termini di innovazione tecnologica e capitale umano.La professione del futuro passa dall' aggiornamento della professionalità e dalla specializzazione delle competenze". Così, in un'intervista a Italia Oggi, la presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, Marina Calderone.

"È necessario -spiega- offrire consulenze sempre più performanti e strategiche. I consulenti del lavoro possono operare in tantissimi settori sui quali si svilupperà il lavoro del futuro: dall'Asse.Co. al welfare aziendale alle politiche attive del lavoro. Senza dimenticare le funzioni pubbliche specialistiche che ci sono state riconosciute dal legislatore in questi anni e che hanno permesso alla categoria di divenire sempre più centrale nel mondo del lavoro".

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