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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

27 ottobre 2017 | 10.20
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Puntiamo l'attenzione sul Mezzogiorno perché al Sud il dramma è più evidente, come dimostra il caso dell'Ilva, e perché dal Sud dobbiamo impegnarci a cambiare modello di produzione, affinché non continui a devastare le persone, le case, il cielo, la terra, l'aria. Serve una rigenerazione umana, urbana ed ambientale attraverso un lavoro libero, creativo, partecipativo e solidale, ma deve avvenire un cambiamento di paradigma nel nostro progetto di sviluppo globale, che parta dal rispetto della dignità della persona umana, dalla cura della casa comune e dalla costruzione della pace. Tenendo presente che non tutti i lavori si equivalgono, e mi riferisco al grave problema della produzione e vendita delle armi che riguarda anche situazioni qui presenti in Sardegna". Così, in un'intervista a Avvenire, monsignore Filippo Santoro, presidente del Comitato delle Settimane sociali.

"C'è solo una ragione per non adeguare l'età pensionabile alla speranza di vita: la prossima campagna elettorale. I sindacati ormai si battono solo per far aumentare la spesa pensionistica. Non difendono i salari che, tra l'altro, contribuirebbero a pagare le pensioni. Sembrano seguire le stesse logiche del ciclo politico dei parlamentari. Con il loro comportamento stanno minando alle basi il sistema pensionistico, mettendo a grave rischio gli stessi pensionati. I pensionati hanno un bisogno disperato di più giovani che lavorino con salari più alti e di immigrati regolari che versino i contributi. In nome e per conto dei pensionati dobbiamo concentrare l'attenzione sull'ingresso regolare e a tempo indeterminato nel nostro mercato del lavoro". Così, in un'intervista a La Repubblica, Tito Boeri, presidente dell'Inps.

"Draghi è finito in una sorta di trappola: avendo detto così chiaramente e risolutamente che i tassi non risaliranno fino a quando l'inflazione non avrà raggiunto il 2%, e visto che l'inflazione stessa si mantiene pervicacemente ben lontana da quel livello, non può far altro che essere coerente. Ad avvantaggiarsi dei tassi bassi sono ovviamente i debitori, Paesi e aziende. L'Italia è fra questi, e ha l'ulteriore vantaggio di un risparmio così forte da compensare il debito pubblico". Così, in un'intervista a La Repubblica, l'economista Daniel Gros.

"L'intervento dell'assegno di ricollocazione anche nelle crisi è fondamentale. Si rischiano di perdere 4 mesi, tra la presa in carico e l'opportunità di lavoro. Per migliorare lo strumento dell'assegno di ricollocazione occorrono numerose leve. Tanto più si anticipa l'intervento delle politiche attive, maggiore è il successo di riqualificazione e, poi, di inserimento lavorativo". Così, in un'intervista a Libero, Fabio Costantini, chief operation officer di Randstad HR Solutions.

"Alle imprese servono anche laureati, in particolar modo nelle materie scientifiche. L'importante è che le lauree professionalizzanti non diventino un percorso di serie b. Quello che è certo, che oggi Its formano dei profili professionali assolutamente interessanti per le imprese e le lauree professionalizzanti non devono diventare un inutile duplicato". Così, in un'intervista a Libero, Giovanni Brugnoli, vicepresidente di Confindustria con delega al Capitale umano.

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