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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

02 febbraio 2018 | 11.50
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Se Amazon utilizzerà il braccialetto come si ipotizza, va incontro a una violazione delle norme italiane, anche sulla privacy". Così, con Repubblica', Tiziano Treu, giuslavorista e oggi presidente del Cnel, sulla decisione del colosso dell'e-commerce.

"Lo Statuto dei lavoratori -spiega Treu- continua a vietare, anche dopo le modifiche apportate dal Jobs Act, ogni forma di controllo continuativo del dipendente".

"Il Jobs Act -sottolinea- permette alle aziende di dotare i dipendenti di strumenti di lavoro come il pc o il cellulare. Ora, anche il pc e lo smartphone permettono il controllo a distanza delle persone: è innegabile. Ma sono principalmente dei mezzi per migliorare l’efficienza produttiva".

Le chiama le 'tre A italiane: agricoltura, alimentazione, ambiente'. E su queste tre A, spiega in un'intervista al 'Corriere della Sera', il ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, candidato per il Pd alle prossime elezioni, ha raccolto idee, proposte e impegni in un manifesto che lo vede come primo firmatario, seguito da agricoltori, imprenditori, studenti, allevatori delle aree terremotate, ricercatori universitari.

Tutti under 40 e con l’obiettivo di essere 'protagonisti di una svolta ecologica del modello di sviluppo dell’Italia'. Il manifesto è stato presentato ieri a Foggia durante un evento del gruppo di giovani agricoltori «Vazapp». Una mossa da campagna elettorale, non le sembra? "Assolutamente no. E' un lavoro -continua- cha nasce dall’esperienza di questi anni e ha un orizzonte che va ben oltre. L’Italia può essere protagonista di una svolta ecologica del suo modello di sviluppo e le settimane verso il voto dovrebbero essere un’occasione per confrontarsi su scelte strategiche come queste, anziché su facili proclami".

"Salini Impregilo è ben posizionata negli Stati Uniti e risponde perfettamente ai requisiti richiesti da Trump". E' quanto dichiara, intervistato dal 'Corriere della sera', Pietro Salini, amministratore delegato del gruppo.

"Gli Stati Uniti -sottolinea- rappresentano il nostro primo mercato, dove intendiamo raggiungere il 30% del fatturato di gruppo (6,2 miliardi nel 2017, ndr.) prima del 2019—e battere così gli obiettivi del piano industriale — dopo essere partiti da poco più del 20% con l’acquisizione di Lane".

"La mia convinzione è che sia tempo di ripensare profondamente la riforma fiscale del 1973. Già nel 1994 Antonio Martino ha parlato di flat tax e, prima di lui, pure Vincenzo Visco. Io ne ho scritto nel 1996 e riparlato nella fase attuale, ma è ora di farla". Così, intervistato da 'Libero', l'economista Nicola Rossi.

Secondo Rossi la flat tax per l'economia "è una spinta notevole, soprattutto se introdotta riducendo le tasse e riformando il rapporto spesa/ Pil. L’entità delle risorse che sono canalizzate verso lo Stato, le tasse, o dallo Stato,la spesa,fanno il Pil. E la presenza del pubblico nella nostra economia va ridotta".

"Avanti così non si può andare. I contratti sono fermi al 2010 e se saltiamo il giro resteranno bloccati per altri tre anni". Così, intervistato da 'Libero', Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao (sindacato di medici e dirigenti del servizio nazionale), spiega i motivi dello sciopero proclamato dalla categoria per il prossimo 23 febbraio.

"Da contratto oggi un ospedaliero -spiega- si trova in busta poco meno di 2.500 euro. Poi ci sono le variabili che riguardano le diverse regioni e le aziende sanitarie, oltre ai festivi, i notturni e le guardie".

"La sfida cruciale è la fatturazione elettronica tra privati. Dobbiamo arrivare pronti all’1 gennaio 2019, quando entrerà in vigore. Fin quando il nostro governo resterà in carica, seguirà con determinazione i passaggi amministrativi che porteranno a questa vera e propria rivoluzione. In astratto, nel tempo, si potrà arrivare alla dichiarazione precompilata dell’Iva, l’imposta più evasa". Enrico Morando, viceministro dell’Economia, intervistato da 'Avvenire' non perde il suo proverbiale aplomb. Contento dei risultati, certo, ma già proiettato in avanti.

"C’è una svolta sull’evasione? La qualità dei dati ci dice che è così. Una quota significativa di gettito -continua Morando- proviene dal rapporto positivo tra l’Agenzia e il contribuente. L’amministrazione segnala un possibile problema, il contribuente provvede. Questo tipo di approccio è anche un deterrente perché chi è tentato dall’evasione comprende che è più difficile sfuggire ai controlli e all’incrocio dei dati".

"Da questi numeri si evince anzitutto come la lotta all’evasione sia una delle priorità del Paese" e quindi lo dovrebbe essere anche del prossimo governo. Per il fiscalista Massimiliano Sironi, intervistato da 'Avvenire', in ogni caso, le misure introdotte per rendere più distesi i rapporti tra cittadino e Fisco stanno dando i loro frutti, a partire dalla definizione agevolata delle cartelle che ha garantito lo scorso anno un gettito da 6,5 miliardi.

"L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di finanza -continua- si sono attrezzate con banche dati più raffinate e incrociate. Hanno migliorato accertamenti e controlli e questo sta dando i suoi frutti".

Rendere strutturali gli incentivi legati a Industria 4.0. Procedere a un disboscamento della giungla di detrazioni e deduzioni. E rimodulare l'Irpef. Sono queste le priorità in ambito fiscale indicate dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in un'intervista sul 'Il Sole 24 Ore'.

Quella di Industria 4.0 "è un'operazione strategica" e, per questo, c'è spazio per una defiscalizzazione strutturale. "La defiscalizzazione, a parità di aliquote, quando è permanente - sottolinea Padoan - funziona meglio e permette alle imprese di fare una pianificazione strategica. Nella legislatura che si sta concludendo, la detassazione è stata importante ma in molti casi è stata a tempo. Con un orizzonte di medio termine, all'inizio di una nuova legislatura, c'è lo spazio e il tempo per pianificare una riduzione permanente di imposte".

Quanto a un'eventuale manovra correttiva richiesta dall'Europa, "il quadro di finanza pubblica - dice Padoan - continua ad andare nella direzione giusta, e cioè nella simultanea riduzione del deficit e del sostegno alla crescita. E io ritengo anche della riduzione del debito. Per quanto riguarda quello che ci chiederà la Commissione europea, vedremo. Si tratterà come al solito di ragionare sul fatto che l'Italia continua a rispettare i suoi impegni".

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