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La donna ideale? E' taglia 44

08 marzo 2018 | 11.05
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Una donna per essere bella deve essere necessariamente magra? Per gli italiani, donne e uomini, la donna ideale è una taglia 44, seguita dalla 46 e solo al terzo posto la 40-42. Questo e molto altro ancora emerge dalla ricerca condotta da GfK Italia per Fiorella Rubino. I risultati dello studio su un campione di 1.000 donne e 200 uomini sono stati presentati e commentati da specialisti del settore tra cui Francesco Morace, sociologo, Elisa D’Ospina, modella e presentatrice, Laura Campanello, filosofa, Anne van Merkensteijn, brand director Fiorella Rubino, e Cinzia Malvini, giornalista moda.

L’indagine traccia una evoluzione del rapporto di ogni donna con il proprio fisico, il peso, i canoni della bellezza e soprattutto con la moda, partendo da una base storica oggettiva. La donna ideale, a giudizio unanime di uomini e donne, è la taglia 44: tra gli uomini il 70% ci uscirebbe a cena, il 67% la sposerebbe e il 66% passerebbe con lei una notte di sesso. Al secondo posto la taglia 46 e solo al terzo la 40-42.

Positive, allegre, materne, sicure di sé, sensuali, colte: le donne curvy, insomma, piacciono a uomini e donne. Lo stesso termine (curvy) ormai è ampiamente conosciuto, accettato e associato a caratteristiche positive. Le donne, però, sono un po’ più critiche degli uomini quando si tratta di indicare qualche caratteristica negativa della donna curvy, giudicata sovrappeso (71% donne contro 53% uomini) o sedentaria (66% contro 51%).

Quella che emerge è la figura di una donna che sta imparando a vivere liberamente le proprie forme e a riscoprire la propria 'joie de vivre', al di là di stereotipi ancora presenti. Rispetto a 17 anni fa, infatti, è costante la difficoltà di rapporto con il proprio corpo. Per certi versi si è alzata l’asticella: c’è un maggior desiderio di adesione a dei requisiti di 'forma fisica' che, se da un lato indicano una maggiore e positiva attenzione alla salute, dall’altro, denotano il confronto con stereotipi estetici che possono generare senso di inadeguatezza e timore di un giudizio negativo, sia da parte di se stesse che da parte degli altri.

Il tutto sta avvenendo rapidamente, in un momento di cambiamento a livello sociale, dove sono ancora presenti molte barriere e luoghi comuni, ma al tempo stesso sono sempre più evidenti e concreti i segnali di evoluzione provenienti per esempio dalle sfilate e dalle campagne di comunicazione di importanti stilisti. Fiorella Rubino si fa interprete ed espressione di un percorso che punta ad affermare una reale 'shape diversity' convinta che, proprio con il maggiore impegno delle case di moda e dei media, molto possa cambiare: per riscoprire la bellezza di ogni forma fisica e quella legata alla personalità unica di ogni donna.

Con questo obiettivo, dall’8 marzo Fiorella Rubino lancia la sua nuova campagna di comunicazione dedicata a tutte le donne, andando a celebrare la possibilità di giocare ed esprimersi con la moda indipendentemente dalle taglie e dalle forme, per arrivare a raccontarsi attraverso il proprio 'stile libero'.

Dal confronto con una ricerca condotta nel 2001 su donne dalla taglia 48 in su, risulta che è costante la difficoltà di rapporto con il proprio corpo e per certi versi si è accentuata in quanto: le donne sono molto più a dieta rispetto al 2001 (quasi il 20% non è mai a dieta rispetto a un 40% di 17 anni fa), sono più critiche nel giudicare il proprio stato di forma fisica (da ottimo a discreto per il 35,5% rispetto al 59% del 2001).

Da un lato, le donne sembrano anelare al superamento di certi stereotipi - il 77% si dichiara convinta che la bellezza per una donna non sia solo l’essere magra - ma dall’altro lato la magrezza continua ad essere per loro un canone estetico importante. Il giudizio degli altri sul proprio aspetto fisico è importante per entrambi i sessi ma le donne si sentono giudicate più spesso degli uomini per la loro forma fisica (51% contro 43%). E sono anche le più autocritiche, tanto che il primo giudice sono loro stesse (47% rispetto al 39% degli uomini) seguite, con notevole distanza, dal partner (17% rispetto al 27% degli uomini).

L’offerta di abbigliamento per chi ha qualche chilo in più viene vista come limitata dal 77% delle donne. In particolare, le donne ritengono che chi è in sovrappeso faccia più fatica a esprimere se stessa con l’abbigliamento rispetto a chi ha un fisico più snello. La difficoltà a trovare capi trendy aumenta infatti sensibilmente con la taglia, all’interno di una percezione generale per cui la moda sia qualcosa che riguarda solo le donne magre.

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