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In arrivo 1.000 ispettori lavoro

30 ottobre 2018 | 12.53
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Foto di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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In arrivo 1.000 nuovi ispettori del lavoro nei prossimi tre anni. E' quanto si legge nell'ultima bozza della manovra in cui è specificato che l'articolo è stato inserito come richiesto dal viceministro dell'Economia, Laura Castelli. Al fine di rafforzare l'attività di contrasto del fenomeno del lavoro sommerso e irregolare e la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, si legge nella bozza della manovra, "sono introdotte le seguenti disposizioni: l’Ispettorato nazionale del lavoro è autorizzato ad assumere, con incremento della dotazione organica, un contingente di personale ispettivo di Area III pari a 300 unità a decorrere dall’anno 2019, a 300 unità a decorrere dal 2020 e a 400 unità a decorrere dal 2021". Gli oneri assunzionali derivanti dal reclutamento del predetto contingente di personale è pari ad 6.100.000 euro per l’anno 2019, a 24.393.000 euro per l’anno 2020 e a 40.655.000 euro a decorrere dall’anno 2021.

In arrivo 6.150 assunzioni straordinaria nelle forze dell'ordine nel periodo 2019-2023 con l'obiettivo di "incrementare i servizi di prevenzione e di controllo del territorio e di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, connessi, in particolare, alle esigenze di contrasto al terrorismo internazionale". E' quanto si legge nella nuova bozza della manovra. Il numero massimo di assunzioni sarà di 1.043 unità per l'anno 2019, di cui 389 nella Polizia di Stato, 427 nell'Arma dei carabinieri e 227 nel Corpo della guardia di finanza; - si precisa nella bozza - 1.320 unità per l'anno 2020, di cui 389 nella Polizia di Stato, 427 nell'Arma dei carabinieri, 227 nel Corpo della guardia di finanza e 277 nel Corpo di polizia penitenziaria; 1.143 unità per l'anno 2021, di cui 389 nella Polizia di Stato, 427 nell'Arma dei carabinieri, 227 nel Corpo della guardia di finanza e 100 nel Corpo di polizia penitenziaria.

Inoltre, 1.143 unità per l'anno 2022, di cui 389 nella Polizia di Stato, 427 nell'Arma dei carabinieri, 227 nel Corpo della guardia di finanza e 100 nel Corpo di polizia penitenziaria; 1.139 unità per l'anno 2023, di cui 387 nella Polizia di Stato, 427 nell'Arma dei carabinieri, 225 nel Corpo della guardia di finanza e 100 nel Corpo di polizia penitenziaria.

Al fine di incrementare l’efficienza degli istituti penitenziari, nonché per le indifferibili necessità di prevenzione e contrasto della diffusione dell’ideologia di matrice terroristica in ambito carcerario, è autorizzata, non prima del 1° marzo 2019, in deroga l’assunzione nel ruolo iniziale del Corpo di polizia penitenziaria di 362 unità, in aggiunta alle possibilità di assumere previste a legislazione vigente. E ancora saranno assunte 86 unità, quale anticipazione delle straordinarie facoltà di assumere previste per l’anno 2019, altre 200 unità, quale anticipazione delle straordinarie facoltà di assumere previste per l’anno 2022 e 650 unità, a valere sulle ordinarie facoltà di assumere previste per l’anno 2019. Alle assunzioni si provvede mediante scorrimento delle graduatorie vigenti, attingendo in via prioritaria a quelle approvate nell’anno 2017 e, per i posti residui, in parti uguali, a quelle approvate nell’anno 2018.

Per l’attuazione di tali assunzioni straordinarie è istituito un fondo, nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze "con una dotazione di euro 4.938.907,5 per l’anno 2019, di euro 44.385.335,0 per l’anno 2020, di euro 99.691.180,0 per l’anno 2021, di euro 148.379.880,0 per l’anno 2022, di euro 197.050.480,0 per l’anno 2023, di euro 240.809.990,0 per l’anno 2024, di euro 249.211.967,5 per l’anno 2025, di euro 251.673.837,5 per l’anno 2026, di euro 253.944.547,5 per l’anno 2027, di euro 256.213.217,5 per l’anno 2028 e di euro 257.910.130,0 a decorrere dall’anno 2029. Il Ministro dell’Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio" si legge nella bozza.

Il Fondo per le politiche della famiglia, è incrementato di 100 milioni di euro a decorrere dall’anno 2019. Il Fondo è volto a finanziare interventi in materia di politiche per la famiglia, per favorire le misure di sostegno alla famiglia, alla natalità, alla maternità e alla paternità, al fine prioritario del contrasto della crisi demografica, nonché misure di sostegno alla componente anziana dei nuclei familiari.

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