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Lavoro: multitasking iper connessi e ambiziosi, ecco i post-millennials

03 luglio 2017 | 14.04
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Lavoro: multitasking iper connessi e ambiziosi, ecco i post-millennials

Per farsi strada la 'generazione Z', ovvero i nativi digitali, i cosiddetti post -millennials nati da metà degli anni Novanta in poi, deve innanzitutto possedere skills che non possono essere in nessun modo sostituite dall’intelligenza artificiale, deve saper rispettare i valori dei colleghi più esperti e, non ultimo, essere capace di moderare la propria necessità di gratificazione immediata. Questo è quanto sostengono gli esperti Hays in un articolo apparso sull’ultimo numero dell’Hays Journal, la pubblicazione del gruppo Hays dedicata ai nuovi trend della selezione.

“Per la Generazione Z -spiega Monica Bellucca, section manager Hays Response- il luogo di lavoro può essere entusiasmante e frustrante al tempo stesso. I post-millennials, infatti, sono cresciuti durante la crisi del 2008, sotto la minaccia del terrorismo e nel segno dell’incertezza politica". "Tutto ciò - avverte - li ha resi maggiormente consapevoli, autosufficienti e decisi. Sono realisti, innovatori determinati, ambiziosi e sempre connessi. D’altro canto, però, tendono a cercare riscontri e gratificazione immediata, cose non sempre facili da ottenere sul lavoro. Inoltre, consapevoli del fatto che andranno in pensione molto tardi, aspirano a un lavoro che si adatti al loro modo di vivere”.

Ma per avere successo e fare carriera, anche la generazione Z non può esimersi dal possedere alcune caratteristiche fondamentali per i datori di lavoro che, sempre più spesso, cercano profili tecnici e super specializzati, anche alla luce del ruolo preponderante che le nuove tecnologie stanno assumendo all’interno di aziende e organizzazioni. Ma non solo. I giovani di questa generazione si troveranno a dover affrontare maggiori difficoltà: rispetto ai loro predecessori, ad esempio, potranno contare su stipendi meno generosi e aumenti salariali più contenuti.

I post-millennials, così come ogni nuova generazione che si affaccia al mondo del lavoro, dovranno imparare ad osservare 'l’etichetta' in ufficio, rispettando i colleghi di altre generazioni anche su questioni semplici come l’utilizzo moderato del cellulare personale in ufficio. Sono abituati a utilizzare più device contemporaneamente perché ciò è parte integrante del loro modo di vivere. Questo li rende più abili nel multitasking di chiunque altro, ma può farli entrare in conflitto con datori di lavoro o colleghi abituati ad un comportamento più formale. E per coloro che guardano ai giovanissimi come risorsa chiave da avere in azienda, ecco i consigli per attrarre i profili migliori tra i post-millennials.

Per attirare e fidelizzare i giovani della generazione Z, è necessario spronarli e aiutarli a dare sempre il meglio sul lavoro e nella vita, incoraggiandoli e soprattutto offrendo loro i mezzi per poter fare la differenza. La generazione Z vuole risposte immediate e trasparenza da parte del datore di lavoro. Per questo è necessario essere chiari fin da subito su ciò che si richiede al candidato e, soprattutto, su ciò che si offre e sugli obiettivi che si intendono raggiungere. Con un livello più avanzato di skills digitali, questa generazione è senza dubbio la più connessa della storia. Per raggiungere i post-millennials, i recruiter devono mettersi in contatto con le università e individuare potenziali professionisti da selezionare anche attraverso i profili social.

Se le posizioni aperte non sono disponibili online, la Generazione Z non sarà in grado di trovarle. I datori di lavoro, inoltre, devono essere pronti ad utilizzare la realtà virtuale e il gaming come parte del processo di selezione. I post-millennials hanno una visione diversa dell’equilibrio tra lavoro e vita privata. Sono consapevoli del fatto che lavoreranno più a lungo rispetto alle precedenti generazioni e, in quanto nativi digitali, considerano normale l’utilizzo della tecnologia per lavorare da remoto. Per questo è fondamentale offrire loro benefit come lo smart working per rendere più appealing la realtà lavorativa. I giovani professionisti, inoltre, vogliono comprendere le strategie aziendali e, soprattutto, come il loro ruolo contribuisce al successo dell’organizzazione per cui lavorano. Importante, quindi, fornire loro un obiettivo chiaro a cui puntare.

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