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Crisi: Confida, per distribuzione automatica -8% consumi nel 2014

19 ottobre 2015 | 13.45
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Crisi: Confida, per distribuzione automatica -8% consumi nel 2014

Anche se gli italiani non rinunciano al rito della pausa caffè alla 'macchinetta', la crisi picchia duro sul 'vending', il settore della distribuzione automatica. Un comparto con oltre 30 mila addetti e un fatturato di filiera pari a circa 3 miliardi, che fa registrare applicazioni sempre più innovative con l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione, ma che è ancora fortemente legato alla tradizione del caffè espresso e alla pausa ristoro nei luoghi di lavoro. E che registra, nel 2014, un calo dei consumi molto significativo, con picchi negativi nel caso delle bevande fredde (-7,33%) e degli snack (-8,01%).

Dall'aggiornamento dello studio di settore curato da Accenture per conto di Confida (Associazione italiana distribuzione automatica, aderente a Confcommercio) da ormai diversi anni, e diffuso oggi in occasione dagli Stati generali del vending che si sono tenuti a Milano, emerge che il parco macchine installato nel 2014 è di circa 2.350.000 distributori automatici di cui circa 1.600.000 riguarda le macchine Ocs (piccole macchine per ufficio funzionanti a capsule e cialde), mentre la restante parte è riferita ai grandi distributori automatici di bevande calde, fredde e prodotti solidi preconfezionati.

Il parco macchine mostra una diminuzione del 3% trainata dal forte calo delle macchine Ocs. Si registra una sostanziale tenuta dei distributori di bevande calde (-0,1%) in linea con la tenuta della ‘pausa caffè’.

Analizzando i consumi per tipologia di prodotto, il rapporto evidenzia che il caldo rappresenta il 48% del totale delle consumazioni vending, seguito dall’Ocs con una quota pari al 24%, in diminuzione negli ultimi anni. Rimangono invece equilibrati i consumi degli snack (13%) e delle bevande fredde (15%) rispetto al totale dei consumi.

Facendo un confronto con il 2013, a livello generale i consumi totali registrano una diminuzione del 4,25%. In particolare: bevande calde -3,56%, Ocs -8,02%, bevande fredde -7,33%, snack -8,01%. Un calo comune, quindi, con dei picchi negativi nel caso delle bevande fredde e degli snack. In particolare, le consumazioni delle bevande fredde sono diminuite (-7,33%) rispetto al 2013, condizionate dalle temperature molto basse della stagione estiva.

Lo studia ricorda, poi, la strada della qualità intrapresa dalla distribuzione automatica, anche grazie a due certificazioni di settore: la certificazione di servizio Tqs Vending e la certificazione Dtp-114 per le miscele di caffè in grani specifiche per il vending, che assicura maggiori garanzie al consumatore. Da non dimenticare l’aumento dell’aliquota Iva dal 4 al 10%, entrato in vigore il 1° gennaio 2014, che ha sicuramente penalizzato il settore e ha generato un adeguamento dei prezzi delle consumazioni.

Continua il difficile il momento per il comparto manufatturiero della filiera, in particolare per i produttori di distributori automatici, sistemi di pagamento e accessori, che sono stati la prima componente a risentire di anni di recessione economica e minore propensione ai consumi.

Più recentemente il settore è stato interessato da uno specifico provvedimento contenuto nel decreto legislativo n. 127/2015, in attuazione della legge delega al governo in materia fiscale, vale a dire la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati delle cessioni di beni effettuate attraverso distributori automatici.

“A poca distanza dal forte impatto che sul settore e sulle singole imprese sono derivati dall’incremento dell’aliquota Iva dal 4 al 10% - dichiara Piero A. Lazzari, presidente di Confida - mi rendo interprete della più profonda preoccupazione per la nuova e autentica emergenza, sia sotto il profilo organizzativo che dei costi in capo alle singole aziende, per far fronte agli obblighi derivanti dal decreto legislativo 127/2015. Con l’occasione, è mia premura rinnovare l’appello che i costi non ricadano sulle imprese attraverso la previsione di un credito di imposta che renda meno gravoso l’onere finanziario”.

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