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Al via riforma dirigenza pubblica, approvati 4 decreti

26 agosto 2016 | 09.06
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Al via riforma dirigenza pubblica, approvati 4 decreti

Il Consiglio dei ministri ha approvato 4 decreti sulla della riforma della pa in via preliminare tra questi quello "sulla dirigenza pubblica, sugli enti di ricerca e sul comitato paralimpico". Ad affermarlo ieri sera è stato il premier Matteo Renzi al termine del Cdm in conferenza stampa.

Il numero complessivo delle Camere di commercio, ha poi informato una nota del Mise diffusa al termine del vertice di governo, si ridurrà dalle attuali 105 a non più di 60 secondo i vincoli direttivi di almeno una camera di commercio per Regione e dell'accorpamento di quelle con meno di 75mila imprese iscritte. E' una delle novità introdotte dal decreto legislativo di riordino delle funzioni e del finanziamento delle camere di commercio approvato dal Consiglio dei ministri, proposto dal Mise e messo a punto di concerto con il ministero dell’Economia, della Semplificazione e della Pa.

Al fine di alleggerire i costi di funzionamento delle Camere, il decreto prevede quattro ulteriori azioni che riguardano la riduzione del diritto annuale a carico delle imprese del 50%; la riduzione del 30% del numero dei consiglieri; la gratuità per tutti gli incarichi degli organi diversi dai collegi dei revisori; una razionalizzazione complessiva del sistema attraverso l’accorpamento di tutte le aziende speciali che svolgono compiti simili, la limitazione del numero delle Unioni regionali ed una nuova disciplina delle partecipazioni in portafoglio.

Dal decreto viene infine rafforzata la vigilanza del ministero dello Sviluppo economico, con una valutazione stringente da parte del dicastero sulle performance delle Camere di Commercio da parte di un comitato indipendente di esperti. Nell’ambito di questo piano complessivo di razionalizzazione organizzativa ricade anche la rideterminazione delle dotazioni organiche di personale dipendente delle camere di commercio, spiega il Mise nella nota, con possibilità di realizzare processi di mobilità tra le medesime camere e definizione dei criteri di ricollocazione presso altre amministrazioni pubbliche del personale che dovesse risultare soprannumerario.

"Un provvedimento atteso da tempo che consente importanti risultati in termini di efficienza, razionalizzazione e risparmio per le imprese. Un nuovo modello in grado di dare risposte concrete alla necessità di riorganizzazione sul territorio e di definire con maggiore precisione le funzioni", ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.

"Il Mise - ha aggiunto- rafforzerà in modo significativo la vigilanza e la valutazione delle performance" e "introduce maggiore chiarezza sui compiti delle Camere con l’obiettivo di focalizzarne l’attività su attività istituzionali evitando, al contempo, duplicazioni di responsabilità con altri enti pubblici".

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