cerca CERCA
Sabato 20 Aprile 2024
Aggiornato: 00:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ricerca: Premio Sapio, giornata studio su digitale applicato a mondo imaging

30 marzo 2017 | 14.22
LETTURA: 6 minuti

Ricerca: Premio Sapio, giornata studio su digitale applicato a mondo imaging

Incentivare la ricerca nel Paese promuovendo l’innovazione, la condivisione di idee, la discussione scientifica e la conoscenza di nuove tecnologie attraverso un modello che valorizzi la concertazione tra pubblico e privato. Questo l'obiettivo del Premio Sapio per la Ricerca e l’innovazione, promosso dal Gruppo Sapio, giunto alla XVI edizione.

La giornata di studio ha avuto come fil rouge l'evoluzione digitale applicata al mondo dell’imaging, della medicina personalizzata e delle terapie e studiosi, ricercatori e docenti hanno delineato lo scenario attuale relativo a tutte le novità e le ricerche scientifiche e tecnologiche, precliniche e cliniche nell’ambito della medicina predittiva, della diagnostica e della terapia, in questo campo.

Maurizio Colombo, vicepresidente Gruppo Sapio, presentando la nuova edizione del Premio Sapio, le candidature e il focus della seconda giornata di studio, ha commentato: "Siamo giunti alla sedicesima edizione del Premio Sapio. In questi anni abbiamo coinvolto istituzioni, università e centri di ricerca italiani, esplorando numerose e differenti tematiche scientifiche. Ma siamo sempre rimasti fedeli a noi stessi e agli obiettivi che ci eravamo prefissati già nel 1999: il Premio Sapio vuole promuovere l’innovazione e la ricerca, attraverso giornate di studio e di condivisione, aperte al pubblico".

"Desideriamo offrire -ha ricordato- un’opportunità in più ai ricercatori, specie quelli giovani, offrendo loro visibilità, diffusione delle loro ricerche e premiando i più meritevoli. Infine, vogliamo promuovere un canale di dialogo fra pubblico e privato, creando un ecosistema reale nel quale università, istituzioni e imprese possano coniugare la teoria con le sue applicazioni, diffondendo e comunicando al grande pubblico l’impatto concreto che la ricerca può avere sulla nostra società e sulla vita di tutti i giorni. Anche in questa edizione prevediamo le categorie Innovazione e Sicurezza, alle quali si aggiunge per la prima volta un premio rivolto ai giovani per le startup proprio per sottolineare l’importanza del ruolo che rivestono per il sistema Paese".

"Nostri studi -ha fatto notare Claudio Luchinat, del Cerm dell'Università di Firenze- hanno dimostrato che esiste un'impronta digitale metabolica caratteristica di ciascun individuo, che in condizioni normali risulta invariante per diversi anni, ma può variare in presenza di patologie anche in fase precoce. Questa scoperta apre nuove prospettive nel campo della biomedica e della prevenzione. Si stanno moltiplicando evidenze che la metabolomica possa essere utilizzata con successo come strumento di diagnosi, anche precoce, prognosi e stratificazione dei pazienti".

Silvio Aime, del dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze per la Salute dell’Università di Torino, intervenendo su 'Innovazione nella progettazione di diagnostici per studi funzionali e molecolari con la rmi', ha spiegato: "La risoluzione dei problemi legati all’insensibilità dell’mri continua ad essere al centro di molti progetti di ricerca e lo sviluppo degli agenti cest, degli agenti di rilassamento e l’accesso a molecole iperpolarizzate ha aperto nuovi orizzonti per questa disciplina”.

Chiara Brioschi, del Biology Lab Manager Bracco, sull'Imaging-guided surgery', ha sottolineato: "La soluzione tecnologica che ha suscitato più interesse è senza dubbio la chirurgia guidata da immagini in fluorescenza. Questo metodo prevede la somministrazione di un agente di contrasto fluorescente in grado di accumularsi nel tumore. Il chirurgo procede alla resezione fino a che tutto il tessuto fluorescente non è stato rimosso dal corpo del paziente".

L’intervento di Andrea Agnello, industries & business development director Ibm, e Michele Piovella, sales and marketing manager BioRep, si è concentrato sui sistemi cognitivi applicati a salute, scienze della vita e biotecnologie: "L’importanza del collezionamento dei dati biologici ha ricordato è fondamentale perché ci permette di estrarre dati biologici e clinici offrendoci l’opportunità di velocizzare il percorso di ricerca e di sviluppo di nuove terapie. In campo di medicina personalizzata e di precisione, di cui oggi sentiamo spesso parlare, l’analisi del dna e delle relative mutazioni diventano quindi i parametri fondamentali, sia per comprendere la predisposizione individuale a determinate malattie, sia per targettizzare al meglio la terapia e i percorsi di cura".

Andrea Paolini, direttore generale di Fondazione Toscana Life Sciences, è intervento su 'Il valore strategico di un ecosistema integrato delle scienze della vita', spiegando: "Gli ecosistemi per l’innovazione sono gli strumenti indispensabili per integrare la filiera (dalla ricerca al mercato passando per il trasferimento tecnologico) e per favorire gli investimenti e la creazione di valore sui territori di riferimento. Un ruolo determinante, all’interno degli ecosistemi, è quello delle piattaforme integrate pubblico-private ad accesso aperto che consentano a imprese e organismi di ricerca di sviluppare le proprie progettualità condividendo competenze, strutture e risorse e mettendole al servizio della sanità".

Mariagrazia Pizza, discovery project leader Gsk, durante il suo intervento 'Nuove tecnologie per nuovi vaccini: Reverse Vaccinology 2.0', ha commentato: “Negli ultimi anni l’aspettativa di vita è aumentata notevolmente anche grazie all’utilizzo dei vaccini come mezzo di prevenzione contro molte malattie infettive. Il settore della vaccinologia sta evolvendo molto rapidamente ed è ora possibile avere accesso a nuove tecnologie che possono permettere non solo di migliorare vaccini già esistenti, ma anche di disegnare vaccini nuovi contro malattie per le quali non esistono metodi di prevenzione. E’ oggi possibile identificare nuovi antigeni a partire dal genoma (reverse vaccinology) e disegnare antigeni più stabili o più immunogenici a partire dalla loro struttura tridimensionale e dalla identificazione dei determinati antigeni più importanti (structural vaccinology).

Roberto Orecchia, dell’Università degli studi di Milano, direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia di Milano, e del Centro nazionale di adroterapia oncologica di Pavia, intervenuto su 'La radioterapia con particelle adroniche: stato dell’arte e prospettive nella ricerca e nella clinica', ha sottolineato: "L’adroterapia è una forma di radioterapia che utilizza adroni, particelle pesanti quali protoni e ioni carbonio, per colpire le cellule tumorali. Gli adroni possono agire sul bersaglio con un’elevata precisione. A questa proprietà balistica gli ioni carbonio in particolare aggiungono un’efficacia biologica tre volte maggiore. Questo consente di superare il fenomeno della radioresistenza che caratterizza alcuni tipi di tumore".

Claudia Uccelli, ceo di Pazienti.it, si è concentrato sul sostegno che il Digitale offre alla 'salute consapevole'. In particolare, ha detto: "Internet ha portato nella vita di tutti noi una vera e propria rivoluzione, che abbraccia diversi campi, compreso quello della medicina, permettendo il superamento dei propri limiti conoscitivi. Ne consegue che oggi le persone sono sempre più consapevoli, responsabili, informate sul proprio stato di salute".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza