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Toscana: Open Day a Manciano su arte casearia con ‘Stalla Aperta’

21 aprile 2017 | 14.56
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Toscana: Open Day a Manciano su arte casearia con ‘Stalla Aperta’

Sarà una giornata dedicata agli allevamenti ovini e ai formaggi della Maremma, a partire dal Pecorino Toscano Dop, quella intitolata ‘Stalla Aperta’ e in programma domani, sabato 22 aprile, a Manciano, presso l’azienda agricola Fabio Toccaceli, in località V Cavallini - Podere Cafaggio, dalle ore 10,30 fino al pomeriggio. L’iniziativa offrirà la possibilità di conoscere da vicino la produzione casearia e rappresenta il primo Open Day del progetto ‘Stilnovo’, coordinato dal Caseificio sociale Manciano con il contributo scientifico della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e delle Università di Pisa e di Firenze.

Un progetto che punta a unire il miglioramento della qualità del latte con la riscoperta delle essenze autoctone, favorendo un’alimentazione ancora più sana per le pecore con ricadute positive sul prodotto finale. La giornata ‘Stalla Aperta’ è organizzata dal Caseificio sociale Manciano e rivolta a famiglie e bambini che vorranno scoprire come ‘nascono’ i formaggi di pecora, assaggiandoli e assistendo, nel pomeriggio, alla mungitura delle pecore.

‘Stalla Aperta’ inizierà alle ore 10,30 all’azienda agricola Fabio Toccaceli - uno dei nove soci allevatori del Caseificio sociale Manciano coinvolti nel progetto ‘Stilnovo’ - dove sarà possibile incontrare tutti i soggetti che stanno portando avanti ‘Stilnovo’ e visitare i terreni dove è in corso la sperimentazione della coltivazione di essenze autoctone.

Dalle ore 11 alle ore 13 è prevista la visita alla stalla, mentre intorno alle ore 13,30 si potranno assaggiare i formaggi prodotti dal Caseificio sociale Manciano. La giornata continuerà nel pomeriggio, dalle ore 14,30 alle ore 16,30, con una nuova visita alla stalla e la possibilità di assistere alla mungitura delle pecore.

Il progetto ‘Stilnovo’ è un progetto di filiera finanziato dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione Toscana per migliorare la qualità del latte ovino, grazie a innovazioni di processo e di prodotto, frutto del trasferimento di conoscenze e tecnologie messe a punto dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, dal Centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali (Ciraa) dell’Università di Pisa e dal Dipartimento di scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente (Dispaa) dell’Università di Firenze.

Il progetto coinvolge nove soci allevatori del Caseificio sociale Manciano, le loro greggi e alcune aree di pascolo, dove saranno introdotte pratiche agricole sostenibili per migliorare la qualità del latte, il benessere degli animali e la produttività delle imprese. I soci allevatori coinvolti nel progetto sono: Azienda Bragaglia; Enrico Bargagli; Alessandro Bruni; Valeria Bruni; Fabio Garofani; Loriano Lombrichi; Cesare Rosati; Fabio Toccaceli; Alessandro Rovai e Lorenzo Villani.

Il progetto è già avviato e prevede, nella prima fase, il trasferimento delle agrotecniche innovative introdotte nelle aziende partner. Nella seconda fase, lo studio continuerà con l’analisi dei processi di trasformazione e stagionatura, attraverso test dedicati alle caratteristiche organolettiche e nutrizionali dei formaggi a crosta edibile. Il progetto si chiuderà nel 2018 con la diffusione dei risultati finali. Le varie fasi del progetto saranno al centro di Open Day rivolti a cittadini, scuole e comunità locali, per promuovere e diffondere i risultati raggiunti.

‘Stilnovo’ punta a introdurre pratiche innovative per la gestione sostenibile delle risorse foraggere, al fine di migliorare la produzione di latte, prolungare il pascolamento, aumentare la redditività delle aziende e garantire maggiore biodiversità e sostenibilità al comparto agricolo.

Su queste basi, il progetto ha come obiettivi principali la riscoperta e la coltivazione sia di essenze autoctone che innovative per una migliore alimentazione delle pecore, che si traduce anche in un latte migliore, disponibile per quasi tutto l’anno rispetto ai 5-6 mesi attuali, e in minori costi per l’alimentazione delle pecore da parte delle aziende. A questo si uniscono una maggiore competitività dei prodotti e delle aziende e una maggiore tutela del territorio grazie alla riduzione dello stato abbandono e del rischio di erosione dei terreni coltivati.

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