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Pesca: dal rilancio delle tonnare fisse risorsa per sviluppo turismo

21 luglio 2017 | 14.42
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Pesca: dal rilancio delle tonnare fisse risorsa per sviluppo turismo

La sostenibilità della pesca del tonno valorizza il turismo di interesse. L’isola di Favignana, in Sicilia, per tanto tempo ha costruito la sua economia sulla pesca, in particolare su quella del tonno e le tonnare fisse, oggi veri e propri musei viventi testimoni di pratiche e riti millenari, hanno segnato il corso di tante generazioni. Il rilancio delle tonnare fisse e della pesca di prossimità lungo le coste può essere la chiave di un nuovo sviluppo del comparto e garantire la trasmissione e la permanenza di una cultura marinara di queste comunità.

Un tema al centro del convegno 'Favignana, l’Isola del Tonno. La cultura del mare: una risorsa per il turismo. Nuovi scenari e prospettive', in corso oggi presso l’Ex Stabilimento Florio della Tonnara di Favignana e Formica, che vede confrontarsi istituzioni, rappresentanti del mondo scientifico e operatori nel convegno.

Tema dell’incontro, appunto, l’importanza del recupero dell’attività di pesca del tonno con il sistema delle tonnare fisse, nonché la sua valorizzazione in chiave turistica, in linea con la nuova politica europea e il Fondo europeo degli affari marittimi e della pesca. Al centro del dibattito l’importanza del patrimonio storico delle tonnare fisse, la sostenibilità ambientale le strategie e le politiche di sviluppo territoriale. Oggi quasi tutte scomparse, le tonnare fisse rappresentano la più antica industria marina e il loro valore storico-culturale è tale che il Parlamento europeo ne ha proposto l’inserimento nelle liste del Patrimonio Culturale Unesco.

"Puntiamo su una strategia mirata che si pone l’obiettivo di sfruttare al meglio l’immenso patrimonio delle tonnare fisse, sul solco dell’eredità e del bagaglio umano e culturale lasciato dalla famiglia Florio alle isole Egadi che è ancora immenso", afferma Antonello Cracolici, assessore all'Agricoltura e Pesca Mediterranea della Regione Siciliana. "Stiamo creando le basi di un nuovo indotto economico - spiega - che metta assieme attrattività turistica e rilancio della pesca sostenibile, per promuovere un nuovo modello di sviluppo locale centrato su un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Con la nuova programmazione del Feamp stiamo lavorando per difendere e promuovere il valore culturale della pesca tradizionale e i luoghi che ne hanno custodito la memoria, per rilanciare nuove opportunità di crescita".

"In meno di un anno - riferisce - sono stati messi a bando circa 65 milioni di euro di fondi europei dedicati al settore della pesca. Abbiamo voluto dare un’impronta nuova favorendo sostenibilità ambientale, tracciabilità del pescato e soprattutto una maggiore integrazione tra i vari settori dell’indotto del mare, che non devono più essere visti come comparti separati ma come parti di un unico modello di sviluppo".

“Siamo di fronte a un passaggio epocale - commenta Dario Cartabellotta, dirigente del dipartimento Pesca Mediterranea della Regione Siciliana - perché queste nuove politiche privilegiano i borghi marinari antichi dove il paesaggio, le architetture e il sapere della tradizione costituiscono un unicum alla base di un nuovo sviluppo economico per questi luoghi. Quindi, è più che mai importante ridefinire le quote di pesca da assegnare alle tonnare fisse e per la pesca di prossimità per dare coerenza e prospettiva a questo asset strategico che ha come obiettivo il rilancio delle coste dell’isola”.

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