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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

18 ottobre 2017 | 10.26
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

"Spesso, durante la crisi, siamo stati giudicati un elemento di possibile destabilizzazione della moneta unica, addirittura dell'Unione Europea. E non solo per il livello del nostro debito pubblico. Uno dei motivi veniva individuato nella debolezza delle nostre banche. Risultato di un' intromissione storica della politica nel credito, durata troppo a lungo e non ancora del tutto smantellata. A distanza di qualche anno la percezione di chi ci osserva dal resto del mondo è cambiata. Grazie a una parola: stabilità. Il Paese e le nostre istituzioni sono state in grado di trasmettere, nonostante cambi di governo talvolta inaspettati e inutilmente traumatici, l' idea che stavamo percorrendo un sentiero lungo il quale la continuità nel risanamento, pur lentissimo, dei conti e dell' economia era al centro delle scelte di chi si trovava pro tempore al governo". Lo scrive Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera.

"Nell'alleanza ci sarà un progetto riformista. Il lavoro, la solidarietà, la competitività, l' innovazione e anche i nostri alleati, con cui amministriamo tante città". Lo dice il capogruppo Pd Ettore Rosato al Corriere della Sera. E su Mdp: "Siamo aperti a migliorare le cose che abbiamo fatto, -spiega- ma se credono che il programma si costruisca cancellando il Jobs act, la Buona scuola, gli 80 euro, o il reddito di inclusione, è difficile che le nostre strade si incontrino".

"Credo che questa legge di Bilancio meriti di essere valutata con serenità e attenzione", auspica con il Corriere della Sera Marco Leonardi, consigliere economico di palazzo Chigi. "Alcune delle misure che dovrebbero interessare al sindacato: risorse per il contratto del pubblico impiego e per la lotta povertà, assunzioni di 1.500 ricercatori, incentivi in generale per l' assunzione dei giovani, prolungamento di un anno della cassa integrazione nelle aree di crisi complessa e nelle crisi aziendali più delicate, risorse per i centri per l' impiego, maggiori trasferimenti agli enti locali", elenca Leonardi. Che per finire aggiunge: "È stato anche inserito uno sconto del 50% per 18 mesi sui contributi da versare in caso di assunzione dei cassintegrati".

"In democrazia ciascuno fa legittimamente la propria parte. Tuttavia devo dire che mi risulterebbe strano addirittura uno sciopero contro questa manovra che, tra le altre cose, rinnova il contratto di lavoro a quasi tre milioni e mezzo di lavoratori tutelando i redditi più bassi".A dirlo al Messaggero è il ministro della Pa, Marianna Madia. "Ci sono le risorse -aggiunge- per mantenere l'impegno politico di un aumento di 85 euro medi mensili e la conferma del bonus di 80 euro anche a chi, con gli aumenti, dovesse superare le soglie di reddito previste dalle norme del bonus". E la sterilizzazione degli 80 euro "sarà un impegno contrattuale. È una decisione presa dal governo come parte datoriale". Quindi non sarà estesa anche ai rinnovi dei privati? "Se i datori di lavoro privati vogliono seguire la stessa strada del contratto pubblico sono liberissimi di farlo. La struttura degli 80 euro non sarà cambiata", spiega.

"A un certo punto abbiamo capito che la nostra startup non poteva più andare avanti. Così, tra i tanti problemi, se ne è presentato uno cui non avevo pensato: come potevo spiegare ai miei figli che la mia azienda era fallita? Allora mi è venuta un' idea: glielo dico con una fiaba". Andrea Visconti, 30 anni, una moglie e due bimbi piccoli, parla con La Repubblica del suo fallimento imprenditoriale e della sua voglie di rialzarsi. Quattro anni fa aveva creato Sinba, impresa torinese nata attorno a un' applicazione per smartphone che avrebbe pagare la spesa senza fare la fila in cassa. L' idea era bella, ha vinto pure un talent show su Italia 1 e ha ricevuto un finanziamento da H Farm. Ma non è bastato. "I nostri clienti avrebbero dovuto essere le grandi catene dei supermercati, che però hanno tempi molto lunghi. Ci hanno fatto fare preventivi, ci hanno messo a disposizione dati, ma ogni volta che sembravamo pronti a partire spuntava fuori un nuovo ritardo".

"L'Italia è solo un ricordo, nessuna nostalgia, mi creda. Qui si sta bene come nel nostro Sud negli anni Cinquanta, ma senza i problemi". Pier Angelo Perazzi, 42enne piemontese originario del lago Maggiore, vive da più di un decennio alle isole Canarie, dove ha fondato Vivereallecanarie.com, società leader per i trasferimenti di persone e aziende nell'arcipelago spagnolo nell'Atlantico. A La Nazione dice: "Per alcuni anni ho fatto di tutto. Imbianchino, cameriere, animatore, addetto alle pulizie, lavapiatti e anche il 'fregaccino': asciugavo le posate nei ristoranti. Ho sempre lavorato, ma dovevo fare bene i conti per arrivare a fine mese.

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