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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

29 dicembre 2017 | 09.55
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Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

Intervista di Silvio Berlusconi al Corriere della Sera. In particolare il cavaliere si sofferma sulla proposta della flat tax, dicendo che il calcolo è "della soglia più bassa possibile per applicare una forte riduzione fiscale soprattutto a vantaggio del ceto medio, mantenendo in ordine i conti pubblici. Poiché noi riteniamo che la flat tax determinerà un aumento e non una diminuzione del gettito, potremmo anche immaginare un' aliquota destinata a scendere nel tempo, man mano che si esplicheranno gli effetti della ripresa che deriverà dalla nostra riforma fiscale. Quello che è certo è che da subito vi sarà un sensibile vantaggio per i contribuenti".

"La sentenza va applicata, ma dobbiamo calcolare l’impatto e le conseguenze, per questo ho convocato una riunione per il prossimo 4 gennaio". Lo afferma la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli in un'intervista al quotidiano 'La Repubblica' in merito alle maestre che temono dopo la sentenza del Consiglio di Stato, di tornare precarie e sono scese in piazza a protestare. "Capisco la loro situazione, ma bisogna tenere conto che ci sono pure leggi e regolamenti da rispettare", ha concluso Fedeli.

Il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi, in un'intervista al Sole 24 Ore spiega che la produzione di acciaio italiana torna a crescere e quest' anno supererà la soglia dei 24 milioni di tonnellate, nonostante il principale produttore nazionale, Ilva, non viaggi ancora a pieno regime. "Quest' anno - spiega Gozzi - gli indicatori sono stati buoni non solo sul fronte dei volumi, ma anche delle marginalità". E aggiunge: " Siamo ottimisti per il 2018: l' acciaio è un indicatore di ciclo, e c' è convergenza sulla crescita in tutto il mondo, nonostante le tensioni geopolitiche".

"La Germania continua a crescere a spese nostre, perché c' è un marco svalutato che è l' euro. E loro invece di espandere l' economia continuano ad accumulare avanzi sull' estero". Lo dice a La Stampa l'ex ministro delle finanze Vincenzo Visco. "Per esempio -continua- non hanno mai voluto risolvere il problema delle banche, con l' assicurazione dei depositi. Insomma insieme con la moneta unica ci si sta se si condividono i rischi. La condivisione dei rischi è l' unico modo di evitare i rischi. Prenda il "Whatever it takes" di Draghi. Quello fu un messaggio agli speculatori. Fece capire che avrebbe messo su una linea di fuoco talmente forte da spuntarla su ogni speculatore. La speculazione si fermò. E Draghi non ha speso una lira. Quella è una forma di condivisione dei rischi".

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