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B20 in Arabia Saudita, focus su crescita inclusiva e sostenibilità

16 gennaio 2020 | 17.09
LETTURA: 7 minuti

Rappresenta la comunità economica globale in tutti gli Stati membri del G20 e in tutti i settori economici

Un momento del B20
Un momento del B20

Al via, in Arabia Saudita, a Riyad, il B20. Il Business Twenty (B20) è l’ente ufficiale del G20, portavoce della comunità imprenditoriale globale. In quanto rappresentante del settore privato per il G20, il B20 rappresenta la comunità economica globale in tutti gli Stati membri del G20 e in tutti i settori economici. Costituito nel 2010, è il primo gruppo di engagement del G20. Quest'anno, infatti, il G20 si terrà nel Regno dell’Arabia Saudita il 21 e 22 novembre 2020, a Riyad, mentre nel 2021 in Italia.

"Il B20 saudita - dichiara il presidente del B20 Saudi Arabia, Yousef Al Benyan - si impegna ad essere una risorsa solidale ed efficace attuando un approccio unico nel suo genere, seppur differenziato nella fattispecie. Ciò contribuirà a garantire che le raccomandazioni politiche tengano conto delle future esigenze per le diverse imprese, indipendentemente dalle dimensioni, comprese le pmi e le startup, e dalle singole aree geografiche".

Rispetto alle aree del B20 in cui è necessaria un’azione prioritaria - digitalizzazione; energia, sostenibilità e clima; finanza e infrastrutture; commercio e investimenti; integrità e conformità; il futuro per il mondo del lavoro e dell’educazione - Al Benyan afferma: "Questa è un’enorme opportunità per la comunità imprenditoriale locale e globale per condividere le best practices in queste importanti aree, che non sono solo fondamentali per la crescita economica ma anche vantaggiose per la comunità. Affrontando le principali tematiche e identificando e implementando potenziali soluzioni per raggiungere i nostri obiettivi, potremmo benissimo fornire esempi per migliorare le operazioni aziendali e renderle più efficienti".

Il tema chiave del B20 saudita sarà 'Transforming for inclusive growth' e tutte le task force affronteranno due temi trasversali: le pmi e l'imprenditorialità e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Mentre il focus del B20 Saudi Arabia è 'Women in business'. Infatti, il B20 in Arabia Saudita vedrà la presenza di un consiglio d'azione dedicato a 'Women in business', prima iniziativa nel suo genere, il cui obiettivo è aumentare la partecipazione delle donne nel mondo delle imprese e dell'economia.

I tre giorni di inaugurazione dei lavori che danno il via al B20 Saudi Arabia vedono la partecipazione di più di 400 leader di aziende di tutto il mondo. Il B20 Saudi Arabia punta a realizzare un processo di sviluppo politico differenziato e di forte impatto, rafforzando e sostenendo al contempo il ruolo critico della comunità economica globale. Per raggiungere questo obiettivo, il B20 Saudita seguirà i principi strategici stabiliti elaborando raccomandazioni politiche orientate all'azione attraverso un approccio inclusivo, collaborativo e trasparente e adottando i più elevati standard professionali.

A rappresentare l'Italia, tra gli altri, per Confindustria la vicepresidente Licia Mattioli e il direttore generale Marcella Panucci, il vice chair Business-at-Oecd finance committee Gianluca Riccio, il presidente di Insme (International network of smes, small and medium-sized enterprises) Sergio Arzeni, il responsabile energia di Intesa San Paolo Luca Matrone, il senior international institutional affairs officer di Enel Marco Alberti, i responsabile delle relazioni istituzionali di Snam Ruggero Corrias, di Tenaris Caterina Epis e di Intesa San Paolo Hugo Patrick Doyle, il senior advisor per le relazioni istituzionali di Borsa Italiana Roberto Race, il presidente di Generali Group Gabriele Galateri di Genola, la fondatrice del Future food institute Sara Roversi, il presidente della Joint italian arab chamber of commerce Cesare Trevisani e l'avvocato Vincenzo Dell’Osso dello Studio Bonelli Erede.

"I leader del G20 devono intensificare le loro strategie se vogliono rafforzare il coordinamento tra le nazioni e rimuovere eventuali ostacoli al fine di migliorare il contesto imprenditoriale e finanziario per le pmi, altrimenti rischiamo di perdere il loro potenziale". A dirlo il presidente di Business-at-Oecd, Phil O’Reilly.

"Dobbiamo inoltre - sottolinea - far fronte alle conseguenze indesiderate che potrebbero comportare le normative nazionali e internazionali. Finanziamenti più accessibili, anche in termini economici, supportati dalla tecnologia digitale, non solo gioveranno alle piccole aziende di tutto il mondo, ma mitigheranno anche il rischio di flussi finanziari illeciti che si suppone ammontino a un miliardo di dollari".

In occasione dell’evento inaugurale del B20 in Arabia Saudita, è stato pubblicato un nuovo report del Business-at-Oecd, che punta l’attenzione sui finanziamenti al commercio internazionale (trade finance), argomento che enfatizza la necessità di maggiori sforzi nell’affrontare la frammentazione presente nella regolamentazione internazionale vigente. Il ruolo e il futuro sviluppo del finanziamenti al commercio internazionale, secondo il report, sono decisivi per ottenere la fiducia delle aziende nelle attività di commercio globale con quattro-quinti di tali attività, pari a 15 miliardi di dollari l’anno, sostenuti da prestiti specializzati o garanzie.

I servizi in supporto delle transazioni commerciali, soprattutto finanziamenti e riduzione dei rischi, sostiene l'Oecd, devono essere rese più accessibili anche in termini economici alle pmi. Bisogna poi sviluppare ulteriormente 'ecosistemi commerciali': può permettere pagamenti più fluidi e consentire che finanziamenti siano accessibili sia alle pmi quanto alle grandi imprese, e si possono ottenere sfruttando meglio sia le fonti di dati tradizionali sia i nuovi dati derivanti da piattaforme digitali e tecnologie blockchain.

"Dovremmo considerare attentamente - aggiunge il vicepresidente del comitato finanza dell’Ocse e membro della task force B20 per finanza e infrastrutture, Gianluca Riccio - l'onere cumulativo della regolamentazione, guardare alle riforme tenendo presente gli attori più piccoli, e avere una visione olistica di tutte le parti per raggiungere una crescita sostenibile ed equilibrata. Come evidenziato nel nostro documento, è indispensabile che, nel definire le politiche per lo sviluppo quanto le norme che lo regolamentano, si abbia una visione complessiva delle normative".

Fondato nel 1962, Business-at-Oecd è il forum di dialogo con le imprese dell'Oecd di politiche che consentono alle imprese di ogni dimensione di contribuire alla crescita, allo sviluppo economico e alla prosperità della società. Attraverso Business-at-Oecd, le imprese nazionali e le federazioni dei datori di lavoro che rappresentano oltre 7 milioni di aziende forniscono e ricevono esperienza attraverso la partecipazione al forum.

Il B20, in corso in Arabia Saudita a Riyad, è importante anche per l'Italia. "Il B20 - dichiara all'Adnkronos/Labitalia il senior advisor per le relazioni istituzionali di Borsa Italiana, Roberto Race - rappresenta un’importante occasione per far condividere alla comunità imprenditoriale globale le visioni italiane per un futuro migliore fatto di ecosistemi di maggiore competitività per le imprese i sistemi paese e per benessere più diffuso".

"Alla luce del G20 - aggiunge - e quindi del B20, in Italia è fondamentale per il Paese lavorare assieme nella costruzione di policy, con l’obiettivo di generare innovazione e occupazione, sostenere la crescita e lo sviluppo economico".

"Il coinvolgimento del business - dice all'Adnkronos/Labitalia, Marco Alberti, senior international institutional affairs officer di Enel,è indispensabile per affrontare tutte le principali sfide globali". "La sostenibilità - spiega - è un fattore trainante per la creazione di valore, e dunque per la competitività. Su questa certezza deve fondarsi il modello di partnership pubblico-privato e il contribuito del B20 ai leader politici. Nella misura in cui le aziende, grandi e piccole, sapranno integrare la sostenibilità, non solo nel proprio piano strategico ma soprattutto nei processi operativi che governano la attività di tutti i giorni, e a concepirla in maniera inscindibile dall’innovazione, potremo accelerare decarbonizzazione ed elettrificazione, cogliendo il massimo valore della transizione energetica".

"Questo - avverte - presuppone un confronto aperto con tutti gli attori in campo; oggi qualunque valore, per essere sostenibile, deve essere co-creato e condiviso. La co-presidenza della task force, affidata all’amministratore delegato Starace, conferma l’importanza del contributo che Enel può dare alla cooperazione pubblico-privato in materia di energia, sostenibilità e clima".

"Il tema 'climate' - sottolinea all'Adnkronos/Labitalia la fondatrice del Future food institute, Sara Roversi - emerge in ogni conversazione come uno dei fattori più critici della nostra era, capace di influenzare, politiche, mercati e identità. L'intero sistema agroalimentare è la prima vittima, ma anche carnefice di questo sistema. La grande sfida anche in vista del G20 italiano è riuscire a preservare il pianeta, nutrendo la popolazione mondiale crescente in modo sano, avendo cura per l'ecosistema che lo accoglie e generando prosperità; questo potrà avvenire solo accelerando l’economia circolare, sviluppando modelli produttivi 'climate-smart' e facilitando la transizione energetica verso risorse green".

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