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Made in Italy: nelle Marche nasce primo Centro di ricerca per il caffè

28 giugno 2016 | 13.10
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Made in Italy: nelle Marche nasce primo Centro di ricerca per il caffè

Tra i tanti aspetti della cultura italiana oggi apprezzati nel mondo ci sono anche il caffè espresso e il cappuccino. Due 'icone' dell’italianità, con una tradizione ultracentenaria, che sono ora destinate ad avere un ancor più radioso futuro grazie ad un progetto tutto marchigiano. E' nato, infatti, nelle Marche un Centro di ricerca, unico nella sua peculiarità, che su basi esclusivamente scientifiche si propone di sviluppare nuove conoscenze per una crescita culturale ed economica dell’intera filiera del caffè, dalla coltivazione della materia prima, fino al consumo finale.

Soggetti promotori dell'iniziativa sono l’università degli Studi di Camerino e Simonelli Group. In quanto volto ad operare su scala internazionale, come punto di eccellenza nella conoscenza e nel know how sul caffè, per il centro è stato adottato un nome interamente in inglese, 'International hub for coffee research and innovation'.

Il presidente delle giunta regionale delle Marche, Luca Ceriscioli, ha indicato questo Centro di ricerca anche come fattivo esempio di sinergia tra mondo accademico ed imprenditoriale in grado di rafforzare il sistema Marche sotto l’aspetto scientifico ed economico.

L’ateneo camerte, polo accademico di eccellenza nel settore scientifico, vanta numerosi successi nel campo della ricerca, sia nelle sue specializzazioni più tradizionali (chimica, fisica, matematica), sia in quelle di più recente sviluppo (biotecnologie, scienze biologiche, biologia della nutrizione). L’azienda di Belforte del Chienti, che da 80 anni produce macchine professionali per caffè, è da anni leader mondiale nel settore proprio in virtù di una continua ricerca tecnologica finalizzata ad una produzione fortemente innovativa quasi interamente esportata in 120 paesi nel mondo.

Il magnifico rettore dell’università di Camerino, Flavio Corradini e il presidente di Simonelli Group, Nando Ottavi, hanno ricordato che tra l’ateneo e l’azienda già esisteva una lunga collaborazione che negli anni si è concretizzata in diversi progetti già espletati ed in uno, in avanzata fase di realizzazione, riguardante la progettazione di una macchina 'Eco-Smart'. "Dando vita all’International hub for coffee research and innovation - hanno spiegato Corradini e Ottavi- ateneo e azienda hanno voluto porre in sinergia le rispettive potenzialità mettendole a servizio della crescita tecnico-culturale dell’intera filiera del caffè, che nel mondo occupa non meno di 250 milioni di persone, con una forte domanda d’innovazione e di supporto scientifico".

"Il centro che si avvale di un comitato scientifico -hanno affermato- alla sua principale attività di ricerca, affianca anche attività di formazione per operatori dell’intera filiera e attività divulgative nei contesti internazionali di riferimento". "Il centro -hanno spiegato- aperto alla partecipazione di altri partner, sia del mondo scientifico che imprenditoriale, dal prossimo autunno avrà una struttura dedicata dove i ricercatori potranno operare in modo integrato con i laboratori di ateneo".

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