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Made in Italy: la Food Valley dell'Emilia-Romagna conquista New York

08 novembre 2016 | 14.22
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Made in Italy: la Food Valley dell'Emilia-Romagna conquista New York

La Food Valley dell’Emilia-Romagna mette il mondo a tavola, esponendo nella 'vetrina' internazionale più prestigiosa - quella di New York - i suoi prodotti, ovunque simbolo del migliore made in Italy. Dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, dall’Aceto balsamico alla Piadina romagnola, dal Cotechino di Modena alla Mortadella di Bologna, fino alla pasta ripiena, ai vini e al Sale di Cervia, grandi nomi e grandi marchi dell’agroalimentare, tradizione di un 'saper fare' che dalla terra alla tavola è sinonimo di qualità ed eccellenza.

L’Emilia-Romagna - la regione prima in Europa per numero di prodotti Dop e Igp, i marchi di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta attribuiti dall’Unione europea a garanzia della qualità dei prodotti stessi, ad oggi 44, e la terra dell’Osteria La Francescana, miglior ristorante del mondo nel 2016, la cui cucina è stata definita dalla rivista statunitense Forbes come "Italy’s greatest gastronomic treasure” - sarà, infatti, protagonista a New York, dal 16 al 20 novembre, in occasione della 'Settimana della cucina italiana nel mondo', promossa dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con quelli delle Politiche agricole, dello Sviluppo economico e dell’Istruzione.

La missione, guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, vede la partecipazione del Comune di Bologna, del Comune di Parma Unesco City of gastronomy, di Fico Eataly World (il grande parco tematico che a Bologna vedrà riuniti tutti i saperi dell’eccellenza enogastronomica emiliano-romagnola e italiana), della Fondazione Fico per l’Educazione alimentare e alla sostenibilità, di Casa Artusi, dei Consorzi di tutela e dell’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna.

Gli Stati Uniti sono il mercato più importante fuori dall’Unione europea per i prodotti emiliano-romagnoli, con un export in costante crescita e che dopo il +28,5% messo a segno nel 2015 anche nel 2016 ha visto un +8,9% nei primi sei mesi del 2016. Ma le potenzialità restano notevoli e la Grande Mela, dove Eataly - il ristorante dei saperi e della tradizione culinaria italiana, che ospiterà l’Emilia-Romagna nella trasferta oltre Oceano - è il terzo luogo più visitato dopo l’Empire State Building e il Metropolitan Museum e, da questo punto di vista, è un luogo privilegiato.

“Una parte significativa di quel made in Italy che è sempre più richiesto nel mondo nasce in Emilia-Romagna: eccellenze enogastronomiche e grandi marchi - ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, alla presentazione alla stampa delle iniziative a New York - che parlano della nostra terra, dei suoi valori, del suo saper fare. Già oggi l’agroalimentare è una voce fondamentale per questa regione, non solo per fatturato, ma anche come fonte di buona occupazione".

"Ci sono tuttavia le condizioni - ha rimarcato - per crescere ancora, sia aiutando le nostre imprese ad andare all’estero, sia attirando qui in Emilia-Romagna investimenti e avviando collaborazioni per spingere su ricerca e innovazione, oltre a proteggere i nostri marchi da contraffazioni che non hanno alcuna ragion d’essere. Per noi, infatti, tutelare la qualità è una priorità, ed è proprio investendo sulla qualità e sui saperi che stiamo puntando per avere crescita e sviluppo e per creare nuovi posti di lavoro".

"La Settimana della cucina a New York rappresenta un’opportunità preziosa, con la quale, inoltre, confermiamo la centralità per noi del mercato statunitense. E ci saremo insieme ad altre istituzioni, al mondo produttivo e a quello universitario, continuando a fare rete e basando le nostre politiche sul ‘sistema Emilia-Romagna’, che unito e coeso è in grado di competere su qualsiasi scenario, nazionale e internazionale”, ha aggiunto.

“La dimensione internazionale è essenziale per essere competitivi e come Regione stiamo lavorando con determinazione in questa direzione, intensificando, sulla scia di Expo, la nostra attività di relazioni diplomatiche in diverse aree del mondo", ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli.

"Il tutto ben sapendo che la cifra distintiva del nostro agroalimentare - ha avvertito - è la qualità: qualità dei prodotti e qualità dei modi di produrre, con una particolare attenzione anche ai temi dell’innovazione e della sostenibilità ambientale. In un mondo sempre più dominato dalla logica delle commodities, l’Emilia-Romagna può e deve dare risposta a chi chiede distintività, tipicità, sicurezza alimentare. Fondamentale il ruolo dei Consorzi e di Casa Artusi, ma anche le nuove opportunità della Rete, sia per quanto riguarda il commercio elettronico, sia per la capacità di mettere in campo nuove modalità di promozione, attraverso il primo hackathon dedicato alla Cucina della festa”.

“Ormai ci siamo, sembrava un traguardo lontano e invece si avvicina: Bologna si prepara ad aprire un parco tematico unico, il luogo dove rappresentare tutte le eccellenze enogastronomiche italiane, a partire dalle nostre, quelle bolognesi. Un patrimonio riconosciuto in tutto il mondo come simbolo di qualità, passione, cultura", ha sottolineato il sindaco di Bologna, Virginio Merola.

"Presentare Fico, Fabbrica Italiana Contadina, a New York significa raccontare una tradizione - ha proseguito - che rappresenta una delle essenze stesse della città di Bologna, significa rappresentare un network storico di produttori, trasformatori e artigiani del food e del buon gusto, significa promuovere la conoscenza di un territorio e delle sue origini. Porteremo dunque negli Stati Uniti le nostre eccellenze che ci distinguono da sempre nei campi della cultura, del cinema, dell'automotive con i nostri brand famosi in tutto il mondo".

“Siamo il punto di riferimento - ha detto Cristiano Casa, assessore alle Attività produttive, turismo e commercio del Comune di Parma - della Food Valley italiana, abbiamo i prodotti italiani più conosciuti nel mondo, Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma, e lo scorso anno Unesco ci ha riconosciuto come 'Città creativa della gastronomia': il nostro compito è di promuovere tutto questo nel mondo ed è quello che andremo a fare a New York il 17 e 18 novembre. Infatti, nei 3 ristoranti Barilla a Manhattan porteremo 'A taste of Parma in NYC' con degustazioni, incontri e una cena, organizzata dallo chef stellato Massimo Spigaroli, in cui presenteremo le attività di 'Parma City of Gastronomy'".

“Fico ha l’ambizione di far conoscere e apprezzare le meraviglie del nostro agroalimentare a tutto il mondo. Dopo le presentazioni ad Expo, alla Farnesina ed a Dubai, quello di New York sarà un appuntamento chiave per il lancio della Fabbrica Italiana Contadina: gli Usa saranno il punto di partenza per la diffusione e la promozione internazionale di questo luogo unico”, ha annunciato Tiziana Primori, amministratore delegato di Fico Eataly World.

Per Andrea Segrè, presidente della Fondazione Fico per l'Educazione alimentare e alla sostenibilità, “la missione a New York inaugura l’impegno della Fondazione Fico per l’educazione alimentare e alla sostenibilità, nata per promuovere modelli di produzione agricola e di consumo alimentare sostenibili".

"Sulla terra 1 persona su 9 - ha ricordato - è gravemente sottoalimentata, ma ogni anno perdiamo o sprechiamo lungo la filiera 1/3 della produzione mondiale di cibo destinata al consumo umano. Da Bologna, città del cibo, raccogliamo la sfida del pianeta anche attraverso un premio internazionale, il Bologna Award for Food & Sustainability di cui lanceremo il bando a New York in squadra con la Regione e il Comune: consapevoli che cibo e sostenibilità sono binomio necessario e imprescindibile del nostro tempo”.

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