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Made in Italy: Città del tartufo al Wte di Siena fanno rete su candidatura Unesco

25 settembre 2017 | 10.31
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Made in Italy: Città del tartufo al Wte di Siena fanno rete su candidatura Unesco

Un percorso collettivo di salvaguardia e partecipazione. Procede in questo senso la candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco di ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’. Testimonianza ne è la partecipazione dell’Associazione nazionale città di tartufo (Anct), che della candidatura è presentatrice e referente, al World tourism event (Wte), a Siena, insieme a tante delle sue 50 realtà aderenti. Lo spirito, appunto, dell’associazione e dei suoi soci è quello di testimoniare l’insieme di valori, il mondo tradizionale e la cultura che uniscono i territori e le comunità legate al pregiato fungo e di camminare tutti insieme per l’importante, sperato traguardo.

A questo, durante il Wte, è stato dedicato un convegno a cui hanno partecipato Michele Boscagli, presidente dell’Anct, ed Elena Sinibaldi, del servizio Unesco Mibact e componente del coordinamento tecnico scientifico che ha accompagnato la candidatura alla sede centrale dell’Unesco a Parigi dove è in attesa di essere valutata.

Presenti inoltre l’antropologo Gianfranco Molteni, curatore, insieme a Piercarlo Grimaldi, della relazione antropologica che fa parte del dossier di candidatura, e rappresentanti istituzionali delle realtà socie che hanno accompagnato l’associazione all’appuntamento senese: Alba, Acqualagna, Città di Castello, Camugnano, Gubbio, Montalcino municipalità di San Giovanni d’Asso, Pietralunga, San Miniato, Sant’Angelo in Vado, Sant’Agata Feltria, Scheggino, Valsamoggia municipalità di Savigno e Montaione.

“Questa è un’occasione importante - ha commentato Boscagli - che non potevamo perdere. Siamo all’interno della manifestazione legata al turismo Unesco e credo questa sia l’opportunità più grande che abbiamo avuto in quest’ultimo periodo. Le nostre realtà sono piccole, se vogliamo, rispetto a tante altre che hanno già un riconoscimento Unesco, ma stiamo crescendo e questo è l’obiettivo più importante che vorremmo raggiungere nei prossimi due anni. Abbiamo avuto una grossa partecipazione da parte dei soci e devo ringraziare tutti perché era da tempo che non vedevamo una così importante presenza”.

Elena Sinibaldi ha sottolineato come “i percorsi di candidatura Unesco siano complessi e corrispondenti a direttive operative che intendono coniugare il senso antropologico, fondante il patrimonio culturale immateriale, con quello di uno sviluppo sostenibile integrato” e ha evidenziato inoltre come “ogni percorso sia, come nel caso della candidatura di ‘Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’, un processo progressivo di implementazione delle misure di salvaguardia che richiede la partecipazione e collaborazione costante tra istituzioni, comunità e stakeholders direttamente coinvolti”.

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