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Agroalimentare: per oliva 'Bella della Daunia' annata di ottima qualità

07 novembre 2017 | 13.36
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Agroalimentare: per oliva 'Bella della Daunia' annata di ottima qualità

"Quest'anno, finalmente, dopo anni di tribolazioni, tra attacchi di mosca e grandine, abbiamo una produzione di altissima qualità. Non ci sono stati attacchi parassitari né fenomeni di grandine. La raccolta di oliva Dop è cominciata il 1° ottobre, come previsto dal disciplinare, e le quantità trasformate sono già tante. L'unica pecca, forse, è che il prodotto non sarà così tanto, ma non possiamo considerarla neanche un'annata di scarica. Quindi, un'annata media come quantità e sicuramente ottima per quanto attiene alle pezzature e come qualità". Ad affermarlo è Giuseppe Dibisceglia, direttore del Consorzio di tutela oliva da mensa Dop 'La Bella della Daunia - Varietà Bella di Cerignola'.

Una qualità di oliva, nota per la grossezza e consistenza della polpa, utilizzata a tavola, come aperitivo ma anche in cucina, che viene prodotta principalmente nel comune di Cerignola (Foggia) e in misura ridotta nei comuni di Ortanova, San Ferdinando di Puglia, Stornara, Stornarella e Trinitapoli, rientranti nella grande pianura del 'Tavoliere delle Puglie'.

"La quantità della varietà 'La Bella di Cerignola' ottenibile nell'areale di Cerignola, e nei paesi del disciplinare di produzione, è di 50-60mila quintali; la produzione assoggettata ai controlli della Dop è di circa 5mila quintali, quindi rappresenta circa il 10%. L'obiettivo e la speranza è che in un futuro molto prossimo ci sia una quantità sempre maggiore di prodotto certificato", spiega.

Al Consorzio aderiscono 48 aziende olivicole. "Come Consorzio ci abbiamo creduto: nel 2000 abbiamo ottenuto la Dop, il riconoscimento più importante rilasciato dal Mipaaf, dopo un iter complesso, e mantenere questo riconoscimento significa espletare tutta una serie di attività di vigilanza ma anche di tutela, promozione e valorizzazione, cosa che questo Consorzio da quando è nato, 15 anni fa, fa in maniera dignitosa", sottolinea il direttore.

"Anche l'adesione all'Aicig e la presenza nel Cda dell'associazione del nostro presidente - ammette Dibisceglia - ci ha permesso di avere maggiori opportunità di essere presente in tante manifestazioni".

"L'augurio è che sempre più aumenti la qualità del prodotto certificato e che gli altri trasformatori e confezionatori locali riescano ad avvicinare gli olivicoltori al discorso della Dop e loro a trasformare e confezionare il prodotto e commercializzarlo con questo prestigioso marchio che consente di ottenere valore aggiunto e ritorni economici sicuramente più gratificanti per tutta la filiera", conclude.

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