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Lavoro: Bellanova, il tempo delle donne è adesso

02 ottobre 2015 | 10.05
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Lavoro: Bellanova, il tempo delle donne è adesso

“Il tempo delle donne è adesso, perché è adesso che si gioca la partita del futuro. Dimissioni in bianco, conciliazione, servizi pubblici di qualità per sostenere il lavoro femminile, telelavoro: tutte le misure che abbiamo attivato hanno come riferimento quello di migliorare e incrementare la presenza delle donne nel mercato del lavoro e soprattutto rendere possibile coniugare scelte di vita e occupazione". Così la sottosegretaria al Lavoro, Teresa Bellanova, a margine dell’incontro a Milano sul tema 'Leggi&lavoro. Troppa maternità e poca maternità (ci) fanno male'.

"Per sostenere il diritto alla maternità al lavoro, ma anche perché, soprattutto nelle nuove generazioni, emerge un sempre maggiore desiderio da parte dei padri - ha spiegato - di intervenire attivamente nella gestione dei figli. E’ un punto dirimente: la conciliazione non sostiene solo le donne ma la coppia e la relazione con i figli. E, in alcuni casi, può aiutare a impedire conflitti di genere. La conciliazione che abbiamo a cuore genera qualità e buone relazioni. Abbiamo potenziato e rivoluzionato le misure per il lavoro femminile e la conciliazione: lotta alle dimissioni in bianco, congedi parentali, voucher nido e babysitter. Misure concrete, strutturali, finanziate adeguatamente. Con il governo Renzi siamo riusciti a farlo".

"Facilitare l’ingresso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro - ha sottolineato - significa un patto per una qualità del presente e del futuro che stringiamo con tutti coloro che hanno a cuore la qualità della crescita e del lavoro, che si riverbera, immancabilmente e inevitabilmente, nelle città e nei territori. Tra gli obiettivi di questo nuovo patto tra il governo e le imprese, abbiamo messo in primo piano il riequilibrio rispetto alla media europea dell’occupazione femminile, anche attraverso le norme sulla conciliazione contenute nella riforma del lavoro, che introduce nuovi istituti o riscrive quelli vecchi, e che pensa la complementarietà genitoriale come un valore aggiunto da sostenere e anzi da incoraggiare, anche per il suo riflesso positivo sui conflitti di genere”.

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