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Anziani: 'silver economy', verso legge quadro a sostegno della terza età

15 febbraio 2017 | 10.54
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Anziani: 'silver economy', verso legge quadro a sostegno della terza età

L’Italia non è un paese per vecchi. Eppure, nei prossimi decenni il mondo sarà popolato prevalentemente da anziani. Secondo i dati emersi nel corso dell’incontro 'Invecchiamento in salute e silver economy', organizzato ieri al Senato dall’Intergruppo parlamentare per l’Invecchiamento attivo, nel 2050, le persone ultrasessantenni supereranno i nuovi nati. Ad oggi, infatti, oltre 13 milioni di italiani (più di una persona su cinque) hanno un’età superiore ai 65 anni, e, secondo le previsioni, nel 2040 circa un individuo su tre sarà over 65. E già nel 2030 gli anziani saranno il circa 26,6%.

“E’ necessario attivare politiche e programmi che tengano conto della fascia di popolazione più fragile - ha dichiarato Michele Conversano, presidente HappyAgeing, l’Alleanza per l’invecchiamento attivo - e stimolare l’azione di governo mettendo in campo iniziative pubbliche a favore degli anziani: è questo il primo obiettivo dell’Integruppo parlamentare sull’invecchiamento attivo, al quale HappyAgeing vuole dare un aiuto concreto, come già avvenuto per l’inserimento dei vaccini per gli anziani nei Lea”.

“E' quanto mai opportuna - ha sottolineato il senatore Lucio Romano, coordinatore, insieme alla deputata Vittoria D’Incecco, dell'Intergruppo parlamentare sull’invecchiamento attivo - una legge quadro, che prenda in considerazione in maniera interdisciplinare una tematica di grandissima attualità e che rappresenta il futuro della nostra società, in parte già il presente. L'invecchiamento non va inteso come minus, da cui la marginalizzazione, ma una ricchezza a livello sociale da tesaurizzare per competenze e partecipazione attiva. Bisogna invertire una cultura imperante che isola quelle realtà sociali che si ritengono improduttive o quelle che per utilizzare una terminologia attuale sono definite scarto".

Ad affrontare il tema della 'silver economy', anziani e produttività, è intervenuto Carlo Dell’Aringa, economista e deputato, che ha sottolineato come, a differenza di quanto si creda, l’anzianità non diminuisca la produttività. “Secondo gli ultimi dati Istat - ha detto Dell’Aringa - nell’ultimo anno, si è verificato un aumento molto consistente dell’occupazione proprio nella fascia d’età over cinquanta, con oltre 410 mila nuovi assunti. Dato in controtendenza rispetto a quanto accaduto per la fascia media e per i più giovani, per i quali si registra una diminuzione di 150mila posti di lavoro. Questi dati - ha commentato Dell’Aringa - dimostrano quanto gli adulti e anziani costituiscano un patrimonio di esperienza, competenza, affidabilità e senso d’identità aziendale, doti necessarie alle aziende e alla produttività”.

“La vera barriera contro l'invecchiamento - ha aggiunto Vittoria D’Incecco, coordinatrice dell’Intergruppo e medico di famiglia - sono la salute e l’attività fisica. Quando l’età cresce, il rischio di malattie aumenta, quindi dobbiamo agire sulla prevenzione. L’esercizio fisico ricopre un ruolo fondamentale, contribuisce a diminuire l’incidenza di malattie coronariche, diabete, ictus, cancro al seno, a rinforzare le ossa, a prevenire infortuni e a ridurre l’Alzheimer. Le cellule staminali, che diminuiscono con l’età, si rigenerano con l’attività fisica. Con una sola ora e mezzo di esercizio aerobico alla settimana, si prevengono circa 40 malattie croniche e il pericolo di ammalarsi di Alzheimer diminuisce del 50% e questo vale per tutte le età ma soprattutto nell’anziano”.

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