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Scuola: Udir, domani a Montecitorio proposta modifica responsabilità sicurezza

20 settembre 2017 | 17.31
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Scuola: Udir, domani a Montecitorio proposta modifica responsabilità sicurezza

"Approda in commissione congiunta Cultura e Lavoro di Montecitorio la proposta Udir di modificare le responsabilità sulla sicurezza delle scuole. Domani, presso la VII e XI commissione della Camera, una delegazione del sindacato Udir sarà in audizione per presentare degli emendamenti al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, del Titolo XIII bis 'Disposizioni in materia di Istituzioni scolastiche ed educative', specifico per la scuola, attraverso l’introduzione di nove articoli modificativi e aggiuntivi dell’articolo 303". E' quanto si legge in una nota dell'Udir.

"I temi sono diversi -si legge ancora nella nota- e vanno dall’individuazione del datore di lavoro responsabile sulla sicurezza al potere inibitorio e d’interdizione, dagli obblighi e sanzioni per il proprietario dell’immobile e del dirigente scolastico agli impegni economici, sino ai lavori in appalto e alle nuove definizioni".

Il giovane sindacato sarà rappresentato dal presidente nazionale Marcello Pacifico, dall’ingegnere Natale Saccone, esperto di sicurezza, e da dirigenti scolastici provenienti da Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia. "All’audizione -si legge ancora nella nota- sarà presente anche giudice Raffaele Guariniello, ora in pensione che seguì il processo sul crollo del convitto dell'Aquila che il 6 aprile 2009 portò alla morte di persone, al termine del quale, nell’ottobre 2014, la Cassazione sentenziò la condanna penale di quattro anni dell’allora preside Livio Bearzi. Peccato che quel dirigente scolastico, come altri su cui sono stati avviati dei processi, non sia il datore di lavoro di un’azienda".

"Tanto è vero -continua la nota- che non hanno alcun potere di gestione e manutenzione degli immobili, in alta percentuale collocati in zone sismiche e la metà dei quali costruiti prima del 1971, né hanno alcuna possibilità di intervenire. Queste responsabilità sono, per legge, invece, da ricondurre agli enti locali. Non è un caso se all’inizio di questo nuovo anno scolastico alcuni responsabili territoriali sono stati costretti a paventare la chiusura delle scuole: è accaduto in Provincia di Caserta dove da tre anni non si attua il bilancio e da mesi non ci sono più soldi in cassa; hanno minacciato di non avviare le lezioni proprio perché impossibilitati a provvedere alla manutenzione delle scuole superiori frequentate da 57mila studenti".

"Le modifiche che domani presenteremo alle commissioni competenti della Camera -spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo della Confedir, cui aderisce Udir- servono ad evitare che si possano ripetere delle nuove condanne a carico dei dirigenti scolastici, come quella del preside Bearzi, ritenuto colpevole di ‘inerzia, negligenza e condotte omissive’, pur non avendo alcuna possibilità di azione, oltre a quella di segnalare rischi e pericoli agli enti preposti".

"Il nostro ufficio studi - sottolinea - ha calcolato che ogni giorno, a seguito delle norme vigenti sulla sicurezza, i nostri dirigenti scolastici rischiano più di cento cause civili e penali. Riteniamo assurdo tutto questo e per tale motivo presenteremo in Parlamento un nuovo testo organico su cui avviare un dibattito con politici, istituzioni, giudici e massimi esperti in materia".

"Non va sottovalutato, infine, che negli ultimi cinque anni -si legge ancora nella nota- il carico di lavoro dei dirigenti scolastici, come calcolato di recente da Tuttoscuola, è aumentato almeno del 20%: tra le tante incombenze, 'l’amministrazione di una scuola da parte del dirigente scolastico, con riferimento alla struttura edilizia, comporta soprattutto responsabilità per la sicurezza e per i rapporti, non sempre facili, con l’ente locale proprietario dell’immobile, in ordine anche al funzionamento degli impianti e alla manutenzione'".

"E' in questo quadro -conclude la nota- con dirigenti scolastici che contemporaneamente arrivano a gestire 21 istituti scolastici, distribuiti su sei comuni e frequentati da 3mila alunni, che si colloca la richiesta del giovane sindacato".

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