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Lavoro: Durigon, sostenibilità regolare strumento che ci accomuna a consulenti

30 giugno 2018 | 11.14
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Un momento del dibattito al Festival del Lavoro
Un momento del dibattito al Festival del Lavoro

"La sostenibilità di un lavoro regolare è uno strumento che accomuna il ministero dei consulenti del lavoro". A dirlo Claudio Durigon, sottosegretario al ministero del Lavoro, in occasione del Festival del Lavoro, organizzato a Milano dal Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, intervenendo al dibattito 'Competitività, legalità, sostenibilità'.

"Sono convinto -ha affermato- che partendo da un lavoro sicuro si potranno avere soluzioni per un mondo migliore. Consideriamo però che siamo ad una fase iniziale del governo". "Siamo pronti -ha assicurato-a confrontarci con le parti sociali, anche con i consulenti del lavoro che sono un front office con il mercato del lavoro. In Italia abbiamo una burocrazia che 'ingessa' il sistema però, in termini di legalità, sono convinto che chi sbaglia deve pagare. Per questo condivido anche lo strumento Asse.Co, promosso dai consulenti del lavoro, che punta a responsabilizzare gli attori del mercato del lavoro".

"Asse.Co -ha ribadito Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro- è una concreta risposta di legalità che deve diventare legge e strumento per protocollo che deve essere portato nell'ambito della filiera degli appalti".

"Asse.Co è, infatti -ha aggiunto Calderone- lo strumento che certifica la regolarità retributiva e contributiva delle imprese, nell'ambito della normativa appalti per assicurare allo Stato, alle imprese e ai lavoratori la regolarità dei rapporti di lavoro. Il nostro compito deve essere sempre più un compito di denuncia e per questo chiedo di ascoltarci. Voglio sottolineare che bisognerebbe tornare sulle norme che contrastano i rapporti elusivi. Quando si trova un'azienda che fa ricorso al lavoro nero o al caporalato, deve essere emanato un bando affinché non possa partecipare agli appalti pubblici. Non bisogna limitarsi a far pagare sanzioni, seppur pesanti".

Per Paolo Pennesi, capo dell'Ispettorato del Lavoro, "tutto ciò che consente di verificare un'azienda che opera in modo correttamente aiuta il nostro lavoro".

"Credo -ha spiegato Pennesi- che dal 1978 ad oggi è passato tempo sufficiente per pensare al sistema delle competenze e il ruolo svolto dalle asl in questa materia non si può certo giudicare positivo. Per questo ben vengano fenomeni di ripensamento".

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