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Inps, a Treviso, scoperta una storia di deportazione e riconoscimenti

27 gennaio 2021 | 19.03
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Giuseppe Bresolin
Giuseppe Bresolin

La cattura e la deportazione in un campo di concentramento in Germania di Giuseppe Bresolin, un militare italiano nato nel 1914 e scomparso nel 1997. E' questa la storia scoperta in un fascicolo di pensione, conservato nell’archivio della direzione Inps di Treviso, da cui è riemerso un foglio matricolare dell’Esercito italiano che ha permesso di ricostruire una storia di deportazione nel campo di concentramento Stalag VIII/A in Slesia, cittadina al confine tra Germania e Polonia. Sopravvissuto alla deportazione, il signor Bresolin è stato insignito della Croce al merito di guerra.

Ed è questa storia che, in occasione della Giornata della memoria, è diventata il fulcro di una cerimonia in ricordo di tutte le vittime dell’olocausto tenutasi oggi, presso l’Agenzia di Montebelluna (Treviso), alla presenza del direttore regionale Antonio Pone e di altri rappresentanti dell’Istituto, del generale di Brigata Ugo Cilla e, in videocollegamento, del presidente dell’Inps Pasquale Tridico, per consegnare il documento alla famiglia Bresolin.

La notizia del ritrovamento del documento era stata accolta con commozione dai familiari di Bresolin, i quali non avevano mai saputo in che campo di concentramento fosse stato internato, data la sua riservatezza sul periodo vissuto. Il documento, oltre al valore umano e simbolico, costituisce anche testimonianza del grande valore storico e culturale del patrimonio archivistico dell’Istituto e del suo legame con la storia del Paese e con i suoi cittadini.

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