Romeo Lippi, in arte 'Lo psicologo del rock', torna a esplorare l’anima della musica d’autore e, nell’ambito del ciclo di eventi psico-musicali 'Cantautori: terapeuti dell’anima', questa volta si confronta con un grande maestro dei nostri tempi, il cantautore-filosofo Franco Battiato.
Dopo gli incontri dedicati ad altri cantautori quali Califano, de Gregori, Vasco e i Subsonica, la sera del 28 febbraio, al locale Magna Magna di Viterbo (spazio Wintergarden), Romeo Lippi e la sua band Le Ferite sveleranno, tra note e parole, la 'cura'di Battiato ai mali della nostra società. L’ingresso è libero e l’evento è anche in diretta su Periscope.
"Battiato, lo sperimentatore che ha avuto il coraggio di trasformare il mondo meditativo in canzone e di spingersi nei meandri dell'intelletto, toccando filosofie, religioni, arti e letterature diverse, nell’interpretazione de 'Lo Psicologo del Rock' - spiega una nota - diventa l’archetipo del saggio, il vecchio eroe che dopo un lungo viaggio e tante battaglie terrene spiega alla sua tribù le insidie del mondo, prende in giro i potenti e canta le meraviglie della Natura, indicandoci una nuova via: seguire la propria essenza senza farsi ammaliare dalle sirene dei vizi e del conformismo".
Durante il seminario-evento Romeo Lippi, accompagnato dai musicisti della sua band Le Ferite, canterà quindi e spiegherà i testi del cantautore siciliano, cogliendo le connessioni con la psicologia transpersonale, con Jung, con la 'Piramide dei bisogni umani' di Maslow.
“Così come Maslow sosteneva che appartenenza e identificazione sono bisogni fondamentali tanto quanto l’acqua e gli aminoacidi, anche per Battiato - spiega Romeo Lippi - ci vuole un’altra vita, ovvero è fondamentale seguire bisogni più alti come la cura dell’altro, la trascendenza, la rilettura del proprio passato in chiave spirituale, per difendersi dal vuoto interiore della nostra società, tutta volta al soddisfacimento dei meri bisogni materiali”.
Dunque, Romeo Lippi conduce "in un viaggio nella musica meditativa di questo artista, per indagare dov’è il nostro 'centro di gravità permanente': dentro di noi? nel cosmo?".
