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Professioni: reporter e digital influencer, in campo 600.000 'blaster'

25 febbraio 2016 | 16.17
LETTURA: 3 minuti

Professioni: reporter e digital influencer, in campo 600.000 'blaster'

In un ecosistema in cui le molteplici professioni del terzo millennio e la sharing economy stanno prendendo sempre più piede, scendono in campo i 'blaster'. Il loro promotore è Blasting News, la prima piattaforma globale di social journalism, fondata in Italia nel 2013 da Andrea Manfredi, con l’obiettivo di creare un social network dell’informazione, libero e indipendente, che dia la possibilità a centinaia di migliaia di persone di scrivere e proporre i propri articoli e di essere retribuiti, in base al livello di successo dei contenuti.

I blaster sono gli autori delle notizie che vengono pubblicate su Blasting News. Ma di chi si tratta davvero? Sono appassionati di scrittura e di giornalismo, opinion leader 2.0 con un forte seguito nelle community e sui social network, trend setter e influencer in determinati verticali.

Il nome deriva da 'blast' che, tradotto letteralmente dall’inglese, significa 'esplosione' e così il fenomeno è stato realmente, perché in due anni e mezzo si è diffuso a macchia d’olio nel mondo. La community dei Blaster infatti è in continua espansione; oggi se ne contano più di 600.000 che ogni mese pubblicano 15.000 news in 34 Paesi e in 24 lingue e raggiungono 44 milioni di utenti unici nel mondo, di cui 15 milioni solo in Italia.

Blasting News si basa su un modello di business indipendente e meritocratico, che offre un’opportunità di lavoro e guadagno a chi ama scrivere e a coloro che già esercitano questa professione. I blaster vengono classificati, in base al grado di esperienza, in 'Junior', i neo-iscritti alla piattaforma, 'Middle', coloro che possono pubblicare news in autonomia solo riguardo temi specifici, e 'Senior', ovvero le figure professioniste che, oltre a pubblicare individualmente, hanno il compito di correggere i contenuti.

Conditio sine qua non per i blaster in generale non è solo la copertura dei fatti attuali, ma soprattutto la capacità di intercettare i bisogni e gli interessi di determinati utenti, in modo da conquistare la loro credibilità sui temi in cui sono ferrati e competenti. Il blaster non solo deve saper scrivere un articolo poiché questo venga letto, ma deve avere l’abilità di veicolarlo sapientemente, costruendo una propria community di lettori. Blasting News ha proprio questo obiettivo: dare la possibilità a ogni blaster di creare il proprio brand personale, costruendo e fidelizzando la propria community di lettori grazie agli innovativi strumenti tecnologici di scrittura e distribuzione offerti dalla piattaforma.

“Nel mondo di Blasting News - spiega Andrea Manfredi, founder e Ceo di Blasting News - così come nel social journalism, quello che conta, oltre alla qualità dei contenuti, è il livello di coinvolgimento che i blaster, attraverso le loro notizie, riescono a suscitare negli utenti. L’obiettivo è che la gente clicchi sugli articoli, li legga per intero e interagisca con questi. Se questo non succede, per noi significa che la notizia non ha fatto un buon lavoro”.

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