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Professioni: Consulenti del lavoro, guardare al domani con sempre più funzioni

02 maggio 2017 | 13.38
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Professioni: Consulenti del lavoro, guardare al domani con sempre più funzioni

Una professione che guarda al domani con una dimensione sempre più multimediale e ricca di funzioni sociali da valorizzare al meglio. La figura del consulente del lavoro del futuro - tratteggiata dalla presidente del consiglio nazionale dell'ordine, Marina Calderone, nel suo intervento di chiusura del 9°congresso nazionale - trova la sua caratterizzazione in una serie di nuove funzioni e competenze. ''Il senso di responsabilità con cui vengono assunti nuovi ruoli e gestite nuove funzioni necessita - ha spiegato Calderone - di essere supportato concretamente. Per questo è necessario che trovi attuazione la proposta di 'equo compenso', intesa come quel riconoscimento ineludibile che trova il proprio fondamento nell'art. 36 della Carta Costituzionale''. Per i consulenti ''se lavoro autonomo e lavoro subordinato hanno una medesima pari dignità, è impensabile non prevedere una base normativa per la remunerazione dei professionisti. Cosi come esiste la parte economica dei Contratti collettivi dei lavoratori dipendenti, alla medesima stregua è indispensabile prevedere un ''equo compenso'' per i professionisti ordinistici''.

Dal palco del Teatro Augusteo, durante la giornata conclusiva del 9° congresso nazionale, la Presidente Calderone, ha annunciato infatti l'incontro del Cup, previsto per mercoledì 3 maggio, con il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, per rivendicare la necessità di reintrodurre l'equo compenso, argomento caldo e divenuto centrale per i professionisti e per le prestazioni da essi svolte. In questa direzione, spiegano i consulenti, ''va anche il percorso, in collaborazione con Anpal Servizi, di formazione specialistica sul welfare aziendale e innovazione organizzativa rivolta agli iscritti all'Ordine Nazionale. Lo scopo è di favorire il rinforzo di una cultura e di una pratica professionale orientata ad un approccio in grado di conciliare aspetti di produttività organizzativa e benessere dei lavoratori, agendo sulla figura chiave del consulente del lavoro inteso come intermediario privilegiato tra organizzazione produttiva e forza lavoro''.

''Vi è poi l'Asse.Co, l'asseverazione rilasciata dai consulenti del Lavoro per certificare la regolarità delle imprese nella gestione dei rapporti di lavoro, che deve trovare -spiegano i professionisti- una regolazione normativa onde poter esplicare al meglio la propria efficacia nella filiera degli appalti". Si tratta di "uno strumento operativo importante per il contrasto dei fenomeni di utilizzo non lecito di lavoratori nonché di gestione irregolare del rapporto di lavoro. Proposta agevolata dai contenuti del Jobs Act Autonomi, che prevede l'assegnazione in sussidiarietà agli ordini di funzioni pubbliche. Infine, altra misura di sostegno per le nuove funzioni in un mercato del lavoro che cambia è quella di una piattaforma comune che crei una vera e propria rete tra i consulenti del lavoro. Un progetto composto non solo da un gestionale dei rapporti di lavoro, ma contenente anche tante utilities e facilities necessarie per l'esercizio della professione con modalità tecnologiche e multimediali''.

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