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Terremoto: Sisti (Conaf), ricostruzione è anche in persone e territorio

07 luglio 2017 | 11.08
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Andrea Sisti, presidente Conaf
Andrea Sisti, presidente Conaf

"Una ricostruzione che non è solo nei muri, ma nelle persone, nell'economia e soprattutto nella connessione al territorio". Così Andrea Sisti, presidente del Conaf (Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali), sintetizza a Labitalia il significato del tema scelto per il XVI congresso della categoria, in corso a Perugia, quello della ricostruzione sostenibile.

"La scelta di mettere al centro del congresso questo concetto - chiarisce - è legata sia ai temi che abbiamo trattato durante l'Esposizione Universale, quello della sostenibilità e delle scelte consapevoli rispetto ai cambiamenti climatici, sia al problema dei disastri e di come ricostruire nelle aree del terremoto".

"Sostenibilità - dice - significa proprio essere connessi con il territorio, rispettarlo e avere quella cultura della prevenzione che consente poi di mitigare il rischio. Altrimenti, saremo qui sempre a fare i conti con il senso di colpa per non avere fatto certe cose. Parliamo di comunità che sono fondamentali per il presidio del territorio, per il mantenimento di quell'equilibrio che poi si riversa anche a valle del nostro sistema".

Per questo, sostiene il presidente del Conaf, "fare rete tra i diversi soggetti del sistema agroalimentare è uno degli obiettivi: lo strumento attraverso il quale si può consentire una ricostruzione armonica, una società armonica, dove i diversi tasselli dell'economia si mettono a posto".

"In questo senso, il ruolo del dottore agronomo e forestale - afferma Sisti - è fondamentale, perché indubbiamente impatta sulle relazioni, sulla progettazione e prima ancora sulla pianificazione dei sistemi agroalimentari. E diversi soggetti possono essere messi insieme solo se c'è a monte un progetto".

Il XVI congresso del Conaf è stato anche l'occasione per fare il punto sul progetto della 'Fattoria globale 2.0': "Dalla 'Fattoria globale 2.0' abbiamo sicuramente tratto un'esperienza importante: l'eredità di Expo 2015 è quella di sviluppare un campus della sostenibilità e di portare avanti il progetto di una Triennale dell'agronomia: un qualcosa di simile ad Expo, che si ripeta ogni tre anni, dove le best practices nel campo agronomico e forestale vengono messe in mostra", conclude.

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