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Retribuzioni: la guida, paghe più povere per dirigenti napoletani e baresi

04 agosto 2017 | 16.55
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Retribuzioni: la guida, paghe più povere per dirigenti napoletani e baresi

Un dirigente napoletano o uno barese arrivano a guadagnare quasi 12 mila euro in meno all’anno di un collega lombardo. Stessa sorte per un dirigente siciliano. Va ancora peggio ai calabresi. Appena 86 mila euro lordi l’anno a fronte di quasi 105 mila del primo in classifica. E' quanto emerge dalla Guida alla retribuzione dei dirigenti in Italia, realizzata da Badenoch & Clark, azienda specializzata nel recruiting di figure manageriali ed executive, in collaborazione con JobPricing.

I dirigenti meridionali non escono bene dalla classifica. Occupano tutti (tranne i sardi) la seconda metà della classifica. I lucani addirittura ultimi con una ral (retribuzione annua lorda) di 20 mila euro inferiore a quella dei colleghi lombardi. Dall’indagine, condotta su oltre 300.000 osservazioni in tutta Italia, è emerso che sono i dirigenti che lavorano in grandi aziende della Lombardia nel settore alimentare e dei beni di largo consumo e con ruoli di direzione generale o legale quelli che guadagnano meglio mentre, all’altro capo della classifica, ci sono i dirigenti con ruoli it in società di servizi e consulenza software e che operano in Basilicata.

Il gap tra ral di un dirigente milanese e uno potentino è infatti di circa 20 mila euro annui (104 mila euro contro 84 mila), mentre la distanza tra stipendi di dirigenti che operano in una micro e una grande azienda è del 25,3% (89 mila euro contro 112 mila euro). Tra i dirigenti nel settore food&wine e quelli che operano in società di servizi e consulenza software c’è un divario di 23 mila euro (112 mila contro 89 mila). Si tratta di scostamenti che non tengono conto della retribuzione variabile che pure incide nel 76% dei casi sullo stipendio dei dirigenti per circa il 20% della ral.

La quota variabile per i dirigenti è infatti consistente, pari a circa 19 mila euro annui, ma questa categoria professionale è l’unica ad aver registrato un calo delle retribuzioni (-2,9%) nel 2016 rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda la quota variabile, è sempre sullo stipendio dei dirigenti lombardi che si ha il peso maggiore (20,8%), mentre pesa di meno per i dirigenti della Valle d’Aosta e del Molise (15,3% della ral).

All’interno delle famiglie professionali, ad esclusione dei ruoli di direzione generale (peso di retribuzione variabile del 22% e ral di 119 mila euro), i ruoli dell’area legal e compliance presentano la ral più elevata (106 mila euro), in particolare per la loro presenza in aziende di grandi dimensioni dove anche il peso della retribuzione variabile è alto (20,7%).

Analogamente, osservando l’età anagrafica e la seniority nel ruolo, si osserva che le retribuzioni crescono del 7,1% con un’esperienza che varia da meno di 2 anni a più di 5 e addirittura del 30,3% per dirigenti da 25-34 anni a oltre i 65 anni.

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