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Professioni: il meteorologo, esperimenti familiari per parlare a giovani di scienza

06 novembre 2017 | 12.25
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Professioni: il meteorologo, esperimenti familiari per parlare a giovani di scienza

"Fare esperimenti in famiglia è importante per parlare di scienza ai giovani, spesso bombardati da un'informazione martellante sull’ambiente e sulla sua difesa. E’ importante parlare di ambiente, ovvero di quello che ci circonda facendo capire i meccanismi e le cause di quel che accade. E’ una questione di linguaggio". Lo dice, in un'intervista a Labitalia, Francesco Laurenzi colonnello dell'Aeronautica militare e noto meteorologo televisivo che con la moglie Laura Patrioli ha scritto 'Piccoli esperimenti in famiglia. Esperimentini per grandi e piccini sulla meteorologia e non solo'. Secondo volume sull’argomento (Gremese Editore).

"Ci siamo rivolti a ragazzi -fa notare- con un linguaggio accattivante e semplice per parlare di cose importanti e complicate. Ai bambini e ai ragazzi non vanno dette cose sciocche perché sono piccoli e si pensa che non possono capire le cose da grandi. Abbiamo solo scelto di parlare ai bambini e ai ragazzi con un linguaggio semplice per far loro vedere cose importati e spesso difficili da capire anche per i grandi".

"La scienza in genere -ribadisce- non descrive qualcosa di astratto di lontano da noi ma è solo un modo di descrivere i fenomeni della natura. La sperimentazione va vista in questa ottica. Ad esempio: il caldo genera bassa pressione e poi nubi. Basta essere attenti a quello che sentiamo e viviamo, basta un po’ di curiosità e il mondo apparirà ai giovani assai meno misterioso e molto più vicino a noi".

"Un aiuto arriva sicuramente dal disegno -osserva Francesco Laurenzi- è molto importante, anzi lo è sempre stato perché per fare un esperimento bisogna far esercitare la manualità del bambino e del ragazzo. Si può dire quasi che adesso il disegno lo è ancora di più di un tempo nel senso che lo smartphone ha abituato il bambino alla immediatezza del risultato e la manualità e il suo e esercizio diminuisce ed è diminuita. Quando si fa un esperimento bisogna saper cogliere i passaggi e la sequenza: questo implica una organizzazione mentale per attuare il procedimento e arrivare praticamente al risultato".

"Anche il disegno -sottolinea- stimola questa capacità di attesa e questa capacità di anticipazione logica del risultato. Il disegno è, inoltre, manifestazione di creatività come lo è quello di voler scoprire i misteri della realtà mettendola a prova con un esperimento. Il libro usa il disegno come mezzo di comunicazione e ne fa un uso principe nel senso che non essendo un romanzo, la parola scritta è accompagnata da illustrazioni per rendere più chiaro e fruibile il messaggio. Per certi versi, si può affermare che il disegno esalta la parola scritta e ne fa un libro completo".

"Questo -ammette- non è un libro scolastico, o meglio non si prefigge solo questo scopo. E’ un libro da leggere o da farsi leggere in casa. Basta la curiosità e questa non è solo appannaggio dei piccoli ma anche dei grandi. La curiosità non ha età. Vogliamo proporre la scoperta come un gioco in cui i 'grandi', i genitori e i nonni, hanno il ruolo di assistere figli e nipoti ad entrare in contatto con quello che ci circonda e poi di meravigliarci, sì meravigliarci delle cose che vediamo tutti i giorni quando alziamo la testa e vediamo nuvole in cielo, un arcobaleno tra le nubi o la neve che scende".

"E’ un modo -sostiene- per far star vicino il padre al figlio o la nonna alla nipote. E’ un gioco che si deve fare in famiglia. Una delle cose che piace più al bambino, al ragazzo è, ad esempio, giocare con il padre, avere la sua attenzione. Questo lo possiamo sperimentare con semplici strumenti, strumenti così semplici che troviamo nelle cucine delle nostre case dove sta la mamma, il papà o la nonna o il nonno. Per realizzarli, useremo pochi oggetti o sostanze di uso comune, come bottiglie e vasetti di vetro, buste di plastica, palloncini e candele, acqua, olio e bicarbonato di sodio".

"Ma attenzione: se gli ingredienti sono semplici, il risultato dell’esperimento -avverte- spesso vi sorprenderà, magari dando un esito opposto a quello che vi sareste aspettati. Vorremmo che possiate scoprire e apprezzare tutti insieme, sul tavolo della cucina, tra le bottiglie e i palloncini, l’ingrediente più importante per qualunque esperimento scientifico: la vostra curiosità".

"Gli esperimenti -fa notare Francesco Laurenzi- che si propongono nel nostro secondo libro dovrebbero avere il compito di stimolare la curiosità dei ragazzi e dei grandi per il mondo che ci circonda. Vi siete mai meravigliati per un fulmine che guizza nel cielo o per la forma strana di una nuvola? Vi siete mai chiesti da quali fenomeni fisici dipendano il bello o il brutto tempo, e perché nelle rubriche meteo si parli di alta o bassa pressione. L’aria ha un peso? E perché quella calda sale, mentre quella fredda scende? Insomma, se almeno una volta vi siete fatti domande del genere, questo è il libro che fa per voi. I giovani sono più attenti di quanto si possa credere, sono curiosi e sanno meravigliarsi, sanno apprendere e ne fanno tesoro".

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