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Elezioni: Cup-Rpt, idee per modernizzare Paese, 21 febbraio presentazione

02 febbraio 2018 | 16.56
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Un momento dell'incontro Cup-Rpt
Un momento dell'incontro Cup-Rpt

Si è svolto oggi l’incontro promosso e organizzato dal Comitato unitario delle professioni (Cup) e dalla Rete delle professioni tecniche (Rpt) sulla modernizzazione del Paese. Al confronto, oltre a molti esponenti delle categorie, hanno preso parte anche rappresentanti dell'Associazione degli enti previdenziali privati (Adepp) ed esperti dei Centri studi degli ordini. Le idee, i dati, le evidenze e le proposte emerse confluiranno in un documento che sarà sottoposto a una discussione generale in una successiva conferenza programmatica il prossimo 21 febbraio. E' quanto si legge in un comunicato congiunto di Cup e Rpt.

Il documento finale sarà approvato e presentato al Paese, a tutte le forze politiche e alla stampa, "nell’auspicio -continua la nota- che possa avviarsi un confronto costruttivo con il vasto sistema delle professioni operante nel Paese, in particolare in occasione delle recenti prossime elezioni politiche". "Attraverso tali proposte, le professioni intendono dare il proprio contributo di idee allo sviluppo del Paese, evidenziando opportunità e criticità che, in ambiti diversi, è chiamato ad affrontare", sottolinea.

"I partecipanti ai lavori -spiega ancora la nota- si sono confrontati su 10 differenti temi di dibattito attraverso il metodo Ost (Open space technology). L'Ost è un metodo di interazione costruttiva che si basa sull’auto organizzazione e sull’interesse che ogni partecipante ha per un argomento. Ogni professionista ha potuto partecipare non tanto per identificare provvedimenti normativi specifici ma per dare una visione più ampia, in termini di idee, principi, politiche e provvedimenti di carattere generale da attuare".

Ciò in quanto, spiegano i professionisti, "la piattaforma di idee nata oggi dovrà enunciare principi e linee di indirizzo di carattere generale, lasciando poi alla politica il compito di tradurre, attraverso norme e interventi, le posizioni espresse in modo unitario dalle differenti categorie professionali". "Quanto agli argomenti dibattuti, due dei dieci tavoli di confronto sono stati riservati ai 'diritti e doveri dei cittadini' e alla 'tutela della loro salute'", precisano.

Lo Stato, infatti, "deve confrontarsi con temi sempre più complessi -si avverte- per garantire una più efficace tutela dei diritti della persona, che vanno da una giustizia celere al diritto alla salute e all’assistenza sociale, dalla sostenibilità previdenziale al diritto allo studio e alla formazione, fino alla costruzione di un welfare integrato e allargato ovvero sempre più inclusivo". Altro argomento pilastro del confronto è stato 'il lavoro'.

"Nonostante il 2017 -continua la nota- sia stato un anno in cui la ripresa economica ha cominciato a rilasciare i suoi primi effetti, il tasso di disoccupazione resta intorno all’11%: troppo alto per un Paese uscito dalla crisi, anche rispetto alla media europea. Capire, in questo scenario, 'quale nuovo ruolo possono avere gli ordini e i collegi' professionali in un’Italia che cambia è stato un altro ambito di confronto".

I professionisti, infatti, spesso intercettano, prima di altri soggetti e istituzioni, i bisogni, le fragilità e le contraddizioni delle persone e del sistema socio-economico nel suo complesso. Gli ordini e i collegi professionali, quindi, continua la nota, "possono essere protagonisti del cambiamento del Paese riorganizzando e ridefinendo i servizi per i propri iscritti e per i cittadini, aprendosi, nel contempo, al contesto esterno ponendosi come soggetti/interlocutori nei rispettivi ambiti di competenza".

Un’analisi a parte è stata dedicata 'alla semplificazione e alla sussidiarietà per una pubblica amministrazione più efficiente'. L’articolo 5 del Jobs Act prevede un’apposita delega al governo in materia di atti pubblici da rimettere alle professioni organizzate in ordini o collegi finalizzata alla semplificazione dell'attività delle amministrazioni pubbliche e per ridurne i tempi di produzione. Si tratta, ad esempio, della devoluzione agli iscritti a tali professioni di una serie di funzioni della Pa, come la certificazione, l'asseverazione e l'autentica.

Il ruolo e la funzione dei professionisti spesso si colloca proprio tra mercato e funzione pubblica con norme e mandati che hanno il focus sulla tutela del soggetto più debole. Consapevoli delle mutevoli dinamiche economiche e sociali, anche la 'formazione di qualità' è rientrata nel panel degli argomenti affrontati. Spazio, inoltre, al rilancio e alla crescita del Paese attraverso: una migliore 'gestione degli investimenti e delle risorse', una vera e propria 'rivoluzione digitale', il 'rilancio delle città e delle periferie' (mettendole al centro dei piani di sviluppo), la valorizzazione del 'patrimonio ambientale, paesaggistico, agroalimentare, del capitale naturale e culturale'.

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