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Salvini: "Contento di essere a Festival del lavoro"

21 giugno 2019 | 17.52
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Il vicepremier ai consulenti del lavoro: "Ci portiamo bene a vicenda"

Il vicepremier Matteo Salvini (Foto Festival del lavoro 2019)
Il vicepremier Matteo Salvini (Foto Festival del lavoro 2019)

"Sono contento di essere qui, sono cinque-sei anni che si ostinano a invitarmi. Ci portiamo bene a vicenda. Dispiace per chi decide di non venire". Lo ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dal palco del Festival del lavoro a Milano, organizzato dai consulenti del lavoro.

Sulle pensioni ha detto: "Quota 100 non si tocca, la confermo anche per gli anni a venire". Salvini ha spiegato che proprio grazie a quota 100 "Eni nel 2019 manderà in pensione 600 lavoratori a tempo indeterminato e ne assumerà 1.100 a tempo indeterminato nel 2019". Con quota 100, ha concluso Salvini, "si dà diritto alla pensione ma anche il diritto al lavoro per i giovani".

E sul fisco, ha assicurato: "Se mi chiedono di dissanguare le imprese o di alzare l'Iva, dovranno passare sul mio corpo; noi i nostri compiti a casa li stiamo facendo". "L’unico modo per sconfiggere l’evasione fiscale è abbassare le tasse", ha detto.

Quanto al salario minimo, ha aggiunto, "non posso garantirlo se non abbasso le tasse alle imprese". "Non voglio andare a votare, lasciamo tranquilla la gente per un po’ di tempo. A chi mi dice che se si andasse a votare adesso la Lega avrebbe il doppio dei parlamentari e dei ministri, dico che non espongo il Paese al caos economico e finanziario per alcuni mesi", ha detto. Per Salvini, "serve anche una riforma della Banca d’Italia. Era pagata per vigilare. Ha vigilato?".

Il presidente della Bce, Mario Draghi, in scadenza a novembre, secondo Salvini, "ha fatto assolutamente un buon lavoro, con regole nate e pensate male". Evitare l’infrazione è un obiettivo di tutti, ma non a ogni costo". Se approvata, l’infrazione per debito eccessivo "sarebbe assolutamente tirata e gratuita, sarebbe un atto politico. Sarebbe evidentemente un attacco politico basato su antipatia politica e non su dati economici", ha avvertito.

Sulla questione Alitalia, Salvini ha chiarito: "L'importante è che Alitalia voli, c'è stato l'ennesimo rinvio e spero che sia l'ultimo, ci sono partner industriali ed economici pronti ad entrare in azienda, spero che non ci sia pregiudizio politico su nessuno".

"Io rivendico il diritto del governo di 60 milioni di italiani di fare ripartire il Paese con investimenti, lavoro e taglio delle tasse", ha detto.

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