"C'è un dato politico: con questo rinnovo dimostriamo che si possono fare i contratti senza sfasciare il sistema, e che il sindacato non è all'angolo. Squinzi? Non lo so se è contento, farebbe bene ad esserlo. Oggi si riapre la possibilità di riformare i contratti se Confindustria riesce a cogliere le tante novità positive che abbiamo introdotto con questo rinnovo". E' molto soddisfatto Paolo Pirani, segretario generale della Uiltec, al termine della 'maratona' notturna che ha portato stamattina la stessa Uiltec, con Filctem e Femca a firmare con Farmindustria e Federchimica, entrambe aderenti a Confindustria, l'ipotesi di accordo per rinnovo del contratto collettivo nazionale del chimico-farmaceutico.
Una vittoria, dice Pirani a Labitalia, "del buon sistema delle relazioni industriali, che è tornato al centro". "Adesso - sottolinea - ci auguriamo una rapida conclusione di tutte le trattative che sono aperte per i rinnovi di contratti negli altri comparti". Per il leader della Uiltec, sono tanti gli elementi innovativi del rinnovo, che sarà sottoposto ora alle assemblee dei lavoratori. "Abbiamo inserito -spiega- la verifica annuale dell'andamento dell'inflazione, il recupero del differenziale con il vecchio contratto, e ottenuto un aumento dei minimi contrattuali di 90 euro che salgono a 100 con welfare e turni".
"E' stata smentita -conclude Pirani- la tesi secondo cui è meglio non farli i contratti in questo Paese: questo rinnovo può aprire la strada alla formazione di nuove regole per i contratti di lavoro".
