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L.stabilità: Nigi (Confsal), su contratto statali stanziamento offensivo, è mobilitazione

29 ottobre 2015 | 14.28
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L.stabilità: Nigi (Confsal), su contratto statali stanziamento offensivo, è mobilitazione

“In relazione alla vertenza sul rinnovo dei contratti del pubblico impiego, dobbiamo dichiarare una forte mobilitazione dei lavoratori, anche con l’organizzazione di una manifestazione nazionale, che potrà sfociare in uno sciopero”. A rivendicarlo il segretario generale della Confsal, Marco Paolo Nigi, che, al Consiglio generale del sindacato autonomo, parla dello stanziamento previsto nella legge di stabilità da destinare ai rinnovi contrattuali dei pubblici dipendenti, avvertendo che “offende milioni di lavoratori”.

Non solo. Per Nigi, la previsione “non tiene conto della sentenza n. 178/2015 della Corte Costituzionale che recentemente si è pronunciata per l’immediata apertura del negoziato per il rinnovo dei contratti di lavoro dei dipendenti del pubblico impiego, scaduti il 31 dicembre del 2009 e bloccati, per effetto di legge, da 6 anni” e “rappresenta la chiara volontà politica del governo di non voler creare le condizioni finanziarie per consentire il rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti”.

“I 300 milioni di euro rapportati a 3,5 milioni di lavoratori equivalgono ‘politicamente’ alla previsione contabile di 1 euro, ovvero a uno stanziamento ‘simbolico’ non funzionale al rinnovo dei contratti”, dice.

“La Confsal - ricorda il segretario generale - da tempo ritiene che le risorse si debbano trovare anche attraverso l’eliminazione degli sprechi, delle inefficienze, delle sovrapposizioni di competenze fra istituzioni, enti e uffici che esistono ancora in alcuni settori della macchina pubblica, nonché con un serio contrasto alle ruberie per effetto dell’invadenza della ‘cattiva’ politica nelle pubbliche amministrazioni centrali e territoriali e all’evasione fiscale”.

“Il governo Renzi in due anni e mezzo di legislatura non ha colpevolmente preso in esame, né unilateralmente e né in un franco e corretto confronto con i sindacati rappresentativi, la grave questione, già annosa al momento del suo insediamento, del rinnovo dei contratti dei pubblici dipendenti. Un governo attento e consapevole dovrebbe almeno tener conto del mutato quadro legislativo nel pubblico impiego da raccordare necessariamente con la normativa privatistica dei contratti nazionali e decentrati”, sottolinea Nigi.

La Confsal, quindi, “considerata la sterilità dei rari tavoli attivati a Palazzo Vidoni, ritiene che sia improcrastinabile l’apertura di tavoli di confronto con il governo collegiale a Palazzo Chigi e la conseguente emanazione di chiari atti di indirizzo all’Aran”.

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