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Fisco: Consulta Caf, operatori hanno lavorato 93% dichiarazioni nel 2015

12 aprile 2016 | 15.20
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Massimo Bagnoli e Mauro Soldini
Massimo Bagnoli e Mauro Soldini

Nel 2015 i Caf hanno fatto pervenire oltre 17 milioni di dichiarazioni del modello 730 all'Agenzia delle Entrate attraverso i propri canali: il 93% del totale delle dichiarazioni, a fronte del 7% inviate direttamente all'Agenzia, senza passare per un intermediario. Sono alcuni dei risultati resi noti oggi dai neo coordinatori della Consulta nazionale dei Caf, Mauro Soldini, presidente del Consorzio nazionale Caaf Cgil, e Massimo Bagnoli, amministratore unico del Caf Cia.

La Consulta nazionale dei Caf è l'associazione che riunisce la quasi totalità dei Centri autorizzati di assistenza fiscale, 65 su 80, che svolgono il 98,30% dell'attività fiscale. Rappresenta la più grande rete di assistenza e consulenza fiscale ai contribuenti persone fisiche con oltre 30 milioni di cittadini che direttamente o indirettamente fruiscono dei servizi di assistenza fiscale modello 730, Unico, Isee, Red e dei servizi per prestazioni sociali.

Il numero di sedi operative aperte tutto l'anno è di 10mila, mentre 10.800 sono le sedi o centri raccolta aperti stagionalmente. Il numero di operatori a tempo pieno sono 10.500, 10.850 a tempo determinato e 13.200 il numero totale di tempi pieni equivalenti. Il numero di società convenzionate con i Caf sono 800 e 28mila i professionisti convenzionati. La campagna della dichiarazione dei redditi 730/2016 vedrà una 'dichiarazione precompilata' più ricca di dati e informazioni: spese sanitarie, seppur parziali, spese universitarie, spese funebri, costi di ristrutturazione immobili, bonus energetici e acquisti mobili ed elettrodomestici.

"La Consulta dei Caf -hanno dichiarato Soldini e Bagnoli- auspica un forte incremento della possibilità per i cittadini di poter gestire la propria dichiarazione dei redditi in maniera autonoma, semplificata e sburocratizzata, ma le modalità attuali prevedono una semplificazione organizzativa, in gran parte vanificata dalla totale assenza di interventi di semplificazione degli adempimenti".

"L'introduzione del 730 precompilato -hanno ricordato- ha comportato, già dal 2015, una revisione dei compensi ministeriali verso i Caf, 'a invarianza di spesa per lo Stato', rimodulandoli da 14 euro a una media di 15,50 euro, a fronte di un costo per unità di prodotto che si aggira attorno ai 35 euro".

"Questa rimodulazione aveva dato ai Caf -hanno rimarcato- un affidamento, in una prospettiva di tre anni, per la programmazione degli investimenti e degli ammortamenti dei nuovi costi. Tuttavia è intervenuta la legge di stabilità 2016 con il taglio su questo capitolo di spesa".

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