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Sud: Confindustria-sindacati, da masterplan rischio frammentazione interventi

13 febbraio 2017 | 10.25
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Sud: Confindustria-sindacati, da masterplan rischio frammentazione interventi

La metodologia di lavoro adottata da Governo, Regioni e Città Metropolitane per la definizione dei Patti attuativi del Masterplan per il Mezzogiorno, necessita di essere "migliorata e perfezionata", tanto nella fase di programmazione quanto in quella di attuazione. Così Confindustria e Cgil Cisl e Uil in un documento condiviso mettono a fuoco dubbi e perplessità sull'intervento del governo per il Sud denunciando come l'impostazione delle linee guida possa "accentuare il rischio di frammentazione degli interventi". Nonostante infatti, sia stata apprezzata "la scelta di integrazione finanziaria che consente di disporre in un unico piano di tutti i progetti programmati e l'indicazione di un impatto finanziario sui primi 2 anni", le parti sociali denunciano "la natura prevalentemente ricognitiva" della progettualità contenuta nei Patti che "non consente appieno l’aggregazione degli interventi attorno ad obiettivi strategici".

Non solo. Da un'analisi comparata emerge , dicono ancora Confindustria e sindacati, "una sostanziale concentrazione delle risorse complessive impegnate dai Patti, pari a oltre 35 miliardi di euro, su 3 principali macro voci: Infrastrutture (10,7 miliardi), Ambiente (10,7 miliardi) e Sviluppo economico e produttivo (7,4 miliardi), che da sole assorbono l’82% delle risorse dei Patti". E se l'attenzione data all'ambiente risponde all’esigenza di fare fronte alle numerose emergenze, dai rifiuti all'acqua, dalle bonifiche al dissesto idrogeologico, che hanno generato diverse procedure di infrazione comunitarie nei confronti delle regioni meridionali, non altrettanto si potrebbe dire per gli altri capitoli.

Dalle scelte relative alle infrastrutture, infatti, prosegue il documento, "emerge una priorità assegnata alle infrastrutture stradali, che da sole assorbono oltre metà delle risorse: minore attenzione viene assegnata ad investimenti nelle infrastrutture ferroviarie, che pure presentano nelle regioni interessate indici di dotazione inferiori a quelli delle altre aree del Paese, e ad altre infrastrutture che parimenti appaiono di particolare interesse per il Mezzogiorno, come quelle portuali ed aeroportuali".

E limitata considerazione ricevono i temi dell’accesso al credito e delle garanzie a sostegno degli investimenti, diffusa ma di scarsa consistenza risulta l’allocazione in favore di strumenti per la soluzione di crisi industriali. Particolarmente ridotta appare inoltre, denunciano ancora le parti sociali, l’attenzione per il sostegno alla ricerca e all’innovazione.

"Esigua" appare inoltre anche la scelta allocativa rivolta al turismo, alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali, alla legalità e, più in generale, a tutte le priorità di natura sociale. Per questo, conclude il dossier, Confindustria e Cgil, Cisl e Uil "rilevano nel complesso delle allocazioni dei Patti attuativi del Masterplan una distribuzione non equilibrata tra interventi di infrastrutturazione fisica e misure a sostegno degli investimenti imprenditoriali".

Risultano "escluse da adeguata considerazione", infine, anche temi come occupazione, formazione e qualificazione del capitale umano e il credito di imposta per gli investimenti e il bonus occupazione per il Mezzogiorno.

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