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Cida: assemblea, quattro punti cardinali per i dirigenti italiani

28 aprile 2017 | 14.06
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Giorgio Ambrogioni
Giorgio Ambrogioni

L’adesione di un importante sindacato dei medici nello spirito di una rafforzata coesione di dirigenti e quadri; una proposta di politica economica che, secondo i manager, consente al Paese di fare un ‘balzo’ in avanti; una riforma della dirigenza della pubblica amministrazione non subita, ma pensata e voluta dall'interno; un manifesto europeo che rilancia e rinnova i principi ispiratori dell’Unione europea. Sono questi i quattro punti cardinali sanciti dall’Assemblea nazionale della Cida, la maggiore Confederazione rappresentativa dei dirigenti e quadri italiani, privati e pubblici.

“Protagonisti del cambiamento, con idee, proposte e quella professionalità che applichiamo, ogni giorno, nel nostro lavoro: è questo l’impegno che abbiamo preso e che da questa Assemblea prenderà voce e forza per farsi ascoltare nelle sedi istituzionali e diffondersi nel Paese”. Lo ha annunciato il presidente Cida, Giorgio Ambrogioni, nella sua relazione all’Assemblea.

“Con l’ingresso dei medici specialisti ed ambulatoriali del Sumai-Assoprof, viene rafforzato il nostro ruolo di rappresentanza e di tutela degli interessi delle categorie ad alta professionalità. I manager dell’industria privata e del terziario, i dirigenti della Pubblica amministrazione e della scuola, le nuove figure dirigenziali della sanità, non sono soltanto categorie caratterizzate da elevata professionalità ed altrettanto elevata responsabilità. Sono anche parte importante della classe dirigente del Paese e come tale – ha sottolineato Ambrogioni – non possono sottrarsi dal rendersi protagonisti dello sforzo comune per far uscire il Paese dalle secche dell’insufficiente sviluppo economico e della perdita di competitività che ci allontanano dal cuore dell’Europa".

"Competenza, formazione continua, riconoscimento del merito sono insiti nel nostro Dna, sono valori alla base dei percorsi professionali che ognuno di noi ha intrapreso pur nella sua specificità. Valori che si identificano in un modello di selezione che, senza peccare di presunzione, pensiamo sia mutuabile anche da parte della classe dirigente politica”, ha proseguito Ambrogioni.

In sintesi ecco i quattro punti programmatici dell’assemblea Cida. 1) Ampliamento della rappresentanza: dopo l’adesione dell’Associazione dei dirigenti Consob ora arriva quella del Sumai-Assoprof, il Sindacato unico medicina ambulatoriale italiana e professionalità che rappresenta il 90% dei medici specialisti presenti sul territorio nazionale, Cida si conferma come una realtà in grado di aggregare e svolgere un ruolo pro-attivo di rappresentanza di valori e di interessi.

2) Proposta di politica economica: "Il varo del Def e la ‘manovrina’ da 3,4 mld non hanno cancellato le incertezze del quadro economico complessivo", spiega la Cida. E in autunno è attesa una ben più difficile e pesante manovra di bilancio. Di fronte ad una non remota ipotesi di un’Europa ‘a due velocità, l’Italia potrebbe non far parte del gruppo di testa. "Una retrocessione che si ripercuoterebbe su tutti gli indicatori economici e, di fatto, impoverirebbe ulteriormente il Paese. Serve uno scatto d’orgoglio e interventi strutturali sul lato della spesa e delle entrate, in grado di ribaltare il quadro congiunturale".

“Senza voler riproporre alcuni ottimi lavori sulla spending review, -spiega Ambrogioni- purtroppo rimasti nei cassetti della politica, pensiamo ad un serio disboscamento della giungla delle detrazione e agevolazioni fiscali accumulatesi negli anni, spesso più per motivi clientelari che di effettiva utilità per il sistema produttivo. Ma l’intervento più incisivo va operato sul lato delle entrate, con una profonda revisione dell’Irpef, ormai ridotta ad un’odiosa imposta progressiva sui redditi da lavoro, quasi esclusivamente, da quello dipendente e da pensione. Occorre una coraggiosa e radicale riduzione del numero degli scaglioni, fino ad arrivare all’obiettivo, graduale, di ‘aliquota unica’. L’attuale sistema è fallito e provoca conseguenze paradossali: tasse sempre più alte deprimono l’economia e incoraggiano l’evasione”.

3) 'Nuova' Dirigenza pubblica: è tempo di creare una vera osmosi tra dirigenza pubblica e privata, una reciproca contaminazione in termini di concezione del ruolo e di cultura manageriale. Per questi motivi Cida si è fatta promotrice di una proposta di ‘autoriforma’ della Dirigenza della Pubblica amministrazione. Alla base ci sono quei valori che Cida ha sempre rivendicato: l'indipendenza dalla politica, la formazione continua, la trasparenza, l'etica, il riconoscimento del merito. Ben venga, quindi, l'introduzione di nuovi e sfidanti criteri di valutazione del lavoro svolto: sono proprio i dirigenti pubblici, soprattutto i giovani, a richiederli, senza timori o retropensieri.

4) I dirigenti europei e la 'visione' dell'Europa: di fronte alla più profonda crisi politica, economica, sociale e di identità dello spirito europeo, i dirigenti di tutto il Continente hanno voluto far sentire la loro voce. "E’ un dovere morale e civico, come dirigenti europei, fornire idee e proposte, basate sulla conoscenza e sulla professionalità, per dare un contributo concreto al dibattito politico. L’obiettivo del ‘Manifesto europeo dei dirigenti’ è stato quello di ritrovare una ‘visione’ dell’Europa, di esaltare gli elementi di unione contro quelli centrifughi e di tornare a progettare, oggi, il futuro delle prossime generazioni dei popoli europei", spiega la Cida.

Cida rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalita' del pubblico e del privato. Le Federazioni che vi aderiscono sono: Federmanager (industria), Manageritalia (commercio e terziario), FP-Cida (funzione pubblica), Cimo (sindacato dei medici), Sindirettivo (dirigenza Banca d’Italia), Fenda (agricoltura e ambiente), Fnsa (sceneggiatori e autori), Federazione 3° Settore Cida, Fidia (assicurazioni), Saur (Università e ricerca), Sindirettivo Consob Cida (dirigenza Consob), Sumai-Assoprof (medici ambulatoriali).

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