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Fiom: Landini lascia, Redavid verso leadership segreteria

13 luglio 2017 | 16.11
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Maurizio Landini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Maurizio Landini (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

Maurizio Landini lascia i vertici Fiom. Le dimissioni oggi dopo sette anni alla guida delle tute blu, nel corso della prima giornata dell'assemblea generale della categoria chiamata a rinnovare i vertici delle tute blu della Cgil dopo le elezioni dell'ex leader nella segreteria confederale di Corso Italia. Con un insolito completo blu e camicia bianca ravvivato da una vistosa quanto sgargiante cravatta rossa con il logo Fiom al collo, regalatagli dai colleghi del sindacato, ha aperto i lavori dell'assemblea non prima di aver autografato una moltitudine di magliette rosse e aveva scattato un numero imprecisato di foto. "Come si può notare sono stato eletto nella segreteria Cgil", esordisce ironicamente dal palco Landini prima di dare il via ad un intervento che non concederà nulla alla commozione. E gira all'assemblea la proposta di eleggere come nuovo segretario generale, Francesca Redavid, nomina condivisa sia dalla segreteria delle tute blu che da quella Cgil.

"Ho proposto Francesca che è una compagna che lavora in Fiom da lungo tempo, di esperienza e capacità, e che è anche la prima donna in 115 anni di storia Fiom che potrà dirigere i metalmeccanici con tutta la capacità per rendere più forte la Fiom e favorire il rinnovamento e l'ingresso dei giovani", spiega alla platea. Le urne si apriranno in serata per chiudersi domani verso le 11,30. E la formalizzazione della candidatura Redavid è anche per Landini l'occasione di chiarire ai suoi il perché di una scelta definitiva piuttosto che optare per una nomina di transizione fino a scadenza del suo mandato nel giugno 2018. "Le soluzioni transitorie sono come le firme tecniche, cavolate. Le soluzioni transitorie non esistono e quando si elegge un segretario generale si elegge un segretario generale. Non ci servono soluzioni transitorie", dice chiarendo anche un altro punto relativo al posizionamento Fiom dopo il suo ingresso nel 'board' Cgil. "La mia elezione nella segreteria della Cgil non significa che la Fiom è entrata nella Cgil ma solo che Landini è entrato nella Cgil perché l'autonomia e l'indipendenza della Fiom non è in discussione", scandisce tornando a supportare la proposta di nuova leadership.

"L'esperienza fatta mi ha rafforzato nell'idea che fare il segretario generale è bello e complicato", spiega ancora. "Ma non si nasce imparati. Serve avere delle conoscenze...non amicizie ma conoscenze, esperienza, capacità organizzativa e contrattuale. Oltre che una attitudine alle relazioni umane con cui essere in grado di lavorare in gruppo e una capacità di ascolto anche più alta di quella che ho avuto io", dice ancora. La candidatura di Redavid inoltre risponde per Landini ai quei requisiti di rinnovamento e continuità nella classe dirigente Cgil individuati dall'ultimo congresso del sindacato come necessari a rispondere non solo all'attacco contro i corpi intermedi ma anche, conclude, ai nuovi obiettivi di unità interna alla confederazione.

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