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Lavoro: Uil, -41,8% ore cig primi 7 mesi ma a luglio +27,1%

05 settembre 2017 | 17.00
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Lavoro: Uil, -41,8% ore cig primi 7 mesi ma a luglio +27,1%

Nei primi 7 mesi dell'anno si registra un forte decremento di ore autorizzate (-41,8%) che caratterizza tutte e tre le gestioni mentre a luglio si registra un aumento del 27,1% su giugno 2017. E' quanto emerge dal monitoraggio sulla cassa integrazione realizzato dalla Uil. Complessivamente, illustra Guglielmo Loy, il segretario confederale del sindacato, "nei primi sette mesi dell'anno sono state autorizzate 226,4 milioni (pari a 190 mila posti di lavoro salvaguardati) di cui il 61,7% di cassa integrazione straordinaria (con una prevalenza della causale 'solidarietà'). La diminuzione delle ore si evidenzia in tutte e 3 le macro aree con il decremento maggiore nel Nord (-49,1%) pur essendo l’area che, nei 7 mesi, assorbe il maggior numero di ore (111,9 milioni)".

Rispetto allo stesso periodo del 2016, rileva Loy, si evidenzia una crescita di ore richieste in Puglia (+39%), nella Prov. Autonoma di Trento (+11,2%) ed in Basilicata (+1,9%), mente la maggiore diminuzione nel Lazio (-63,6%). Sono 15 le Province che vedono incrementare le ore, con la maggior crescita a Savona (+64,7%), mentre la flessione più intensa a Bergamo (-66,7%).

Tra i settori produttivi, l’industria è quella che continua ad assorbire il maggior numero di ore autorizzate (169,8 milioni). Secondo Guglielmo Loy è necessario sottolineare, però, come il mese di Luglio abbia visto un’improvvisa impennata delle richieste di ore di cassa integrazione, rispetto al mese di giugno 2017. Sono infatti 35 milioni le ore autorizzate, con un +27,1% su giugno 2017. Questa crescita è dovuta a un’impennata vistosa della Cassa Straordinaria (25,7 milioni, +82,8%), al contrario della Cassa Ordinaria (6,7 mln ,-34,5%) e della Deroga (2,7 mln, - 19,5%). Colpisce come questa impennata sia diffusa territorialmente, investendo 8 regioni e 52 Province.

Questi aumenti, se si ripetessero nei prossimi mesi, confermerebbero come, nonostante la crescita (costante, ma lenta) dell’economia, non si possano escludere possibili processi di ristrutturazione aziendale, come attestato, appunto, dall’utilizzo della cassa straordinaria.

Questi dati, che continuano a risultare incompleti per l’ancora assente informativa Inps sul monitoraggio del Fondo d’integrazione salariale (Fis), potrebbero sia indicare una lieve ripresa delle attività produttive, ma anche, ed è ciò che ci preoccupa maggiormente visti gli aumenti delle domande di disoccupazione che interessano il periodo, fotografare gli effetti restrittivi prodotti dalla riforma sugli ammortizzatori sociali.

Con la prossima legge di stabilità, conclude Guglielmo Loy, "è quindi necessario intervenire sulla regolazione degli ammortizzatori sociali, compresa la Cassa Integrazione, per far sì che si possano gestire delicati processi di ristrutturazione aziendale che rischierebbero di produrre ciò che è più socialmente traumatico: i licenziamenti".

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