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Edilizia: Fillea Cgil, serve fascicolo unico di fabbricato

20 settembre 2017 | 11.41
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Edilizia: Fillea Cgil, serve fascicolo unico di fabbricato

Una proposta organica per l’istituzione del fascicolo unico di fabbricato. L'ha presentata oggi la Fillea Cgil, a Napoli, durante un convegno che si è tenuto presso la biblioteca di area umanistica Brau dell'Università Federico II, organizzato da Fillea nazionale e Campania, in collaborazione con la Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli.

La proposta della categoria degli edili della Cgil, condivisa con alcune associazioni professionali presenti come Federperiti Industriali aderente a Confedertecnica, Ana e Cia Archeologi, Geomobilitati - Federazione nazionale geometri/geometri laureati e In/Arch Istituto nazionale di architettura, è stata esposta dalla segretaria nazionale del sindacato Ermira Behri, che ha aperto il convegno.

Per il sindacato, "il fascicolo del fabbricato, una volta a regime, dovrà contenere: la condizione sismica e strutturale dell’edificio e dell’unità abitativa, secondo una classificazione omogenea a livello nazionale, la classe energetica ovvero impianti e consumi e la classe dell’esposizione al rumore (salubrità in senso generale)". La Fillea Cgil ha chiesto che "le certificazioni sismiche partano da verifiche concrete e tecniche dell’edificio, attraverso l’impiego di professionisti qualificati con competenze specifiche".

Inoltre, l’organizzazione sindacale dei lavoratori delle costruzioni ha suggerito tra le innovazioni che potranno velocizzare il processo: "La completa digitalizzazione degli archivi dei catasti, da mettere a disposizione dei professionisti abilitati, e la condivisione in rete delle certificazioni energetiche già diffuse. In questo modo, sarà più semplice definire la versione elettronica del fascicolo, che potrà rendere accessibile a tutti gli attori del processo la consultazione".

Le organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei professionisti propongono di dividere il fascicolo in una parte generale (se l’unità abitativa fa parte di un condominio o strutture con più di 4 unità abitative) e una parte specifica (per la singola unità) e di differenziare il documento tra edifici storici e edifici moderni, richiedendo classificazioni, attestazioni e analisi a professionisti diversi (ad esempio, utilizzando gli archeologi per gli edifici ricadenti in contesti di particolare pregio).

Il fascicolo, inoltre, dovrà prevedere costi contenuti o nulli per i cittadini, al netto di adeguati oneri per professionisti e per l’archiviazione amministrativa. Le eventuali spese per la certificazione sismica potrebbero essere agevolate fiscalmente, equiparandole a tutte le altre spese fiscalmente agevolate. Tra le proposte di medio periodo, il sindacato e i professionisti puntano anche a "introdurre, con gradualità, l’obbligatorietà delle manutenzioni programmate (una sorta di 'revisione obbligatoria' come per i veicoli a motore)". Suggeriscono di "prevedere un adeguamento ordinario ogni 20 anni, come accade in diversi Paesi europei: in questo modo ogni intervento significativo sullo status energetico, sismico o del rumore, potrà prevedere un aggiornamento del fascicolo di fabbricato".

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