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Manovra, Unsa-Confsal: "Mancano risorse per rinnovi contratti statali"

19 ottobre 2018 | 12.21
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“Al momento, il giudizio sul Def non può essere positivo: non si leggono ancora le risorse per i rinnovi dei contratti. E c'è un altro problema serio che è quello della defiscalizzazione, per quanto ci riguarda: si passa dal 19 al 17%, pertanto i lavoratori possono scaricare meno rispetto a prima. Credo e spero che, appena sarà pubblicato il testo della manovra, ci possa essere qualche spunto che possa portare i lavoratori e la nostra federazione a dare un giudizio diverso”. Ad affermarlo, a Labitalia, Massimo Battaglia, segretario generale dell'Unsa-Confsal, sindacato autonomo dei lavoratori statali delle funzioni centrali, riunito oggi a Paestum (Salerno) per il suo congresso.

“Spero molto che la ministra Bongiorno si faccia sentire -sottolinea- e che, come ha promesso, ci siano in questa manovra i soldi per i rinnovi dei contratti”.

“Ci auguriamo le risorse -ribadisce- per i rinnovi dei contratti, seppur scaglionate nel triennio, perché senza di queste sarà difficile riaprire la contrattazione, come già avvenuto nei precedenti blocchi dei contratti. E spero che non ci voglia l'ennesima sentenza di un giudice per far riaprire la contrattazione”.

Il segretario generale dell'Unsa ricorda, infatti, la “storica battaglia che abbiamo condotto per la dignità del lavoro pubblico, con manifestazioni e ricorsi giudiziari, vincendola alla Corte Costituzionale con la sentenza 178/15, che ha aperto la strada alla ripresa della contrattazione per tutto il pubblico impiego, fino ad arrivare al nuovo, sudatissimo, contratto siglato il 12 febbraio scorso relativo al triennio 2016-2018”.

“Al momento, i contratti sono tutti scaduti - spiega Battaglia - tranne la dirigenza medica: entro il 31 dicembre 2018 tutti i contratti, dalla scuola alla sanità, alle funzioni centrali, vanno a scadenza. Quindi, speriamo che la ministra Bongiorno mantenga l'impegno”. Sul cosiddetto decreto 'concretezza' per la pubblica amministrazione, dice il segretario dell'Unsa, “noi abbiamo già espresso un giudizio positivo, perché se si parla di nuove assunzioni nella pubblica amministrazione, dopo 20 anni che non si bandiscono concorsi, è difficile dire il contrario”. (segue)

“E' evidente però che il ddl 'concretezza' - avverte - ancora non ha copertura finanziaria, per cui aspettiamo intanto che venga depositato con le coperture e poi, nel merito, noi non accettiamo il concorso unico ma riteniamo che vadano fatte delle assunzioni specifiche nelle amministrazioni: i medici sono medici, gli infermieri sono infermieri, gli assistenti sociali sono assistenti sociali”.

A questo congresso l'Unsa, aderente alla confederazione Confsal, si presenta con una nuova veste, allargata, rappresentando i lavoratori appartenenti a quattro ex comparti (ministeri, Agenzie fiscali, enti pubblici non economici, enti ex articolo 70), tutti riuniti nelle attuali funzioni centrali dello Stato. “In questo congresso andiamo a formalizzare l'entrata nella nostra federazione delle Agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici”, annuncia Battaglia.

“Abbiamo già votato insieme e posso dire con orgoglio che questa battaglia l'abbiamo vinta, perché le elezioni Rsu di marzo hanno visto la nostra federazione trionfare, mentre c'è in termini di voti un calo delle altre organizzazioni sindacali e per l'Unsa questo congresso è anche l'occasione per festeggiare i tanti sacrifici che abbiamo fatto per arrivare alla vittoria delle Rsu”, conclude.

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