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Europee: Cnel, un manifesto con 10 proposte condiviso da 38 forze sociali

20 maggio 2019 | 18.42
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Un momento della presentazione del manifesto (Foto Cnel Twitter)
Un momento della presentazione del manifesto (Foto Cnel Twitter)

Un manifesto, con 10 proposte concrete per il futuro dell’Europa, condiviso dalle 38 forze sociali e produttive italiane rappresentate al Cnel è stato presentato oggi a Roma nel Parlamentino di Villa Lubin alla presenza del presidente del Cese, Luca Jahier. Nel documento 'Unire l’Europa per cambiarla', le forze sociali e produttive chiedono all’Europa più investimenti e innovazione per un modello di sviluppo sostenibile; l’aumento graduale di risorse dell’Unione al 3% del pil per progetti comuni sulle priorità economiche e sociali decise dal Parlamento europeo senza comportare aggravi a carico di lavoratori e imprese; un social compact europeo: contrasto alle diseguaglianze e alle povertà, reddito minimo, indennità europea di disoccupazione, lotta al dumping contrattuale, gestione europea delle migrazioni". E, ancora, "un anno di Erasmus per tutti i giovani europei: studio, servizio civile, inserimento al lavoro; un piano europeo per la formazione continua e digitale; l’avvio dell’armonizzazione fiscale e fiscalità comune per grandi progetti strategici; un’accelerazione del processo di integrazione politica: elezione diretta del Parlamento europeo e attribuzione di pieni poteri legislativi al Parlamento stesso".

Le forze sociali chiedono anche "il potenziamento del dialogo sociale e sostegno alla contrattazione collettiva europea; la promozione di consultazioni dirette dei cittadini e riconoscimento ad essi del potere di petizione verso le istituzioni europee". "E’ prioritario - si legge nel documento - introdurre la golden rule, consentendo lo scomputo dal calcolo del deficit della spesa per investimenti per l’innovazione delle infrastrutture materiali e immateriali dei Paesi. Contestualmente, è necessaria la revisione e l’armonizzazione dell’intero sistema fiscale dell’Unione a partire dalla cancellazione del fiscal compact. La riforma dell’attuale sistema fiscale è condizione indispensabile per contrastare il dumping fiscale e correggere le gravi distorsioni attuali a cominciare da quelle che riguardano il rapporto con i big player dell’economia digitale".

"Serve - ha detto il presidente del Cnel, Tiziano Treu - un social compact dell’Ue. Un patto sociale per i bisogni delle persone da sviluppare su 4 linee: contrasto a povertà e disoccupazione e politiche retributive e di istruzione".

Per Jahier, "Le grandi trasformazioni generano paure. L’Agenda 2030 deve diventare la strategia dell’Unione europea per i prossimi 10 anni, perché è un’agenda win-win per tutti, meno che per gli speculatori e i commercianti d’armi".

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