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Umbria: Cgil, ecco 10 domande ai candidati

17 settembre 2019 | 16.41
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Un momento della presentazione del documento della Cgil Umbria
Un momento della presentazione del documento della Cgil Umbria

"Manca poco più di un mese alle elezioni regionali in Umbria, ma il dibattito pubblico è tutto incentrato su nomi, alleanze e candidature, mentre si parla poco o nulla di contenuti e idee per il futuro della regione. Come Cgil pensiamo che sia il momento di farlo e per questo presentiamo il nostro decalogo: dieci domande che richiedono altrettante risposte da parte di chi si candida a governare l’Umbria, per delineare un’idea di nuovo modello di sviluppo, incentrato sulla sostenibilità e soprattutto con al centro il lavoro”. Così Vincenzo Sgalla, segretario generale della Cgil dell’Umbria, ha presentato così stamattina, nel corso di una conferenza stampa, il documento in 10 punti, in forma di domande rivolte ai candidati, elaborato dalla Cgil regionale.

Qualità del lavoro, sicurezza, legalità e appalti, ricostruzione post sisma e utilizzo dei fondi europei, infrastrutture e innovazione tecnologica, sanità e welfare, cura dell’ambiente, diritti civili e partecipazione: è su questi temi che il sindacato 'interroga' i candidati, indicando implicitamente un’idea di Umbria del futuro, in cui l’obiettivo - come ripetuto più volte da Sgalla - sia quello di consentire ai giovani di restare e vivere nella terra in cui sono nati.

"Il fatto che le elezioni umbre abbiano assunto un interesse eccezionale e senza precedenti per le vicende politiche nazionali non può distogliere la nostra attenzione da quello che serve alle cittadine e ai cittadini della nostra regione", ha detto Sgalla.

"Anzi, l’Umbria -ha continuato- potrebbe cogliere l’occasione di essere sotto i riflettori per candidarsi a diventare davvero un laboratorio politico, ma di idee e progetti. E allora -ha proseguito il segretario- come si intendono utilizzare le risorse senza precedenti che arriveranno nei prossimi anni alla nostra regione? Come si vuole contrastare la piaga degli infortuni e delle morti sul lavoro (13 nei primi sette mesi del 2019)? Quali interventi si immaginano per combattere davvero la pratica del massimo ribasso negli appalti, che genera illegalità e sfruttamento del lavoro? Come ci si vuole rapportare con le multinazionali presenti sul territorio, dalle cui scelte, pensiamo prima di tutto ad Ast, dipende un pezzo fondamentale della nostra economia?"

"E ancora, cosa si vuole fare per rilanciare le nostre aree interne, a partire dalle zone terremotate? Come si intende difendere il sistema di welfare e sanità pubblica, per decenni fiore all’occhiello di questa regione e oggi in grave difficoltà, anche (ma non solo) per le gravi condotte finite ora sotto la lente dell’autorità giudiziaria?", ha detto.

"Ecco, queste sono una parte delle questioni che vorremmo mettere al centro del dibattito elettorale -ha concluso Sgalla- dichiarandoci pronti sin da subito al confronto con tutte le parti politiche, fermi restando i nostri principi fondamentali, come l’antifascismo e l’antirazzismo, sui quali ovviamente non siamo disponibili a mediare”.

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