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Startup: due premi per la trentina Htc bio innovation

04 marzo 2016 | 13.02
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Startup: due premi per la trentina Htc bio innovation

Prestigioso riconoscimento per la costituenda startup Htc Bio Innovation, vincitrice dell’ultima edizione del Premio D2T e ospitata nell’incubatore 'green' di Trentino Sviluppo, Progetto Manifattura. Si è infatti aggiudicata due premi nella finale nazionale della 'Global Social Venture Competition', concorso internazionale promosso dalla Haas School of Business di Berkeley per favorire lo sviluppo di nuove imprese a forte rilevanza sociale o ambientale.

Htc Bio Innovation, nata nell’ambiente accademico trentino, ha sviluppato una tecnologia innovativa che sfrutta una tecnologia di valorizzazione idrotermica (Htc) per la trasformazione dei residui vegetali, quali quelli delle industrie alimentari, in un materiale utilizzabile sia per scopi energetici che come ammendante nei terreni agricoli. Alla finale nazionale della 'Global Social Venture Competition', tenutasi a Milano nei giorni scorsi, Htc Bio Innovation è arrivata dopo aver superato tre fasi di selezione che hanno ristretto la cerchia delle candidate alle sette migliori proposte a livello nazionale, a fronte delle oltre cento idee imprenditoriali segnalate inizialmente.

Due i premi speciali vinti: il primo per la migliore idea nell’area 'Green e Circular Economy', offerto dal gruppo Italeaf di Terni, che seleziona e sostiene progetti industriali nel settore del clean-tech e in quello industriale ad alto contenuto tecnologico; il secondo, per la migliore idea nell’area 'Bioeconomy', offerto dal Parco tecnologico Padano di Lodi, che svolge attività di ricerca mirate all’innovazione e alla creazione di valore per le filiere produttive, nei settori dell’agroalimentare, della bioeconomia e delle scienze della vita.

Htc Bio Innovation è una costituenda startup universitaria promossa da Daniele Basso, dottorando presso l’Università degli studi di Trento. Utilizza una tecnologia innovativa, chiamata appunto Htc, grazie alla quale è possibile trasformare i residui vegetali in un materiale, chiamato Greenpeat, utilizzabile sia per scopi energetici che come materiale ecologico e pulito per il miglioramento delle prestazioni dei terreni agricoli.

Il sistema è di semplice applicazione ed è funzionale sia nel caso di impianti di dimensioni ridotte, per piccole e medie industrie alimentari, sia in presenza di grandi impianti rivolti a importanti stabilimenti industriali o a società di trattamento dei rifiuti. L’innovatività della tecnologia Htc consiste nel riuscire a risolvere contemporaneamente due problemi - quello del trattamento efficace dei rifiuti e quello dell’utilizzo di risorse fossili - creando una risorsa ad alto valore aggiunto. Inoltre, a differenza dei comuni processi di trattamento di questi scarti (pirolisi, gassificazione, ecc.), questa tecnologia può essere applicata agli scarti tali e quali e non ha emissioni gassose.

Soci fondatori di Htc Bio Innovation, oltre a Daniele Basso, sono l’imprenditore Renato Pavanetto, Luca Fiori, docente all’Università di Trento e la ditta Carretta Srl di Quinto di Treviso.

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