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Lavrov: se Occidente accetta 'golpe' di Kiev deve riconoscere referendum in Crimea

30 marzo 2014 | 18.22
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Lavrov: se Occidente accetta 'golpe' di Kiev deve riconoscere referendum in Crimea

Mosca, 30 mar. (Adnkronos/Dpa/Ign) - Se l'Occidente riconosce il governo di Kiev, nato da un golpe, non può non riconoscere la legittimità del referendum in Crimea. E' quanto sostiene il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, in un'intervista concessa al canale russo Channel One, a poche ore dall'incontro a Parigi con il segretario di Stato americano John Kerry sulla crisi ucraina.

"Da un punto di vista diplomatico - ha detto il capo della diplomazia di Mosca - non ha senso riconoscere come legittimo quello che è accaduto su Maidan (nome della piazza simbolo della rivolta filoeuropea e contro il presidente deposto Viktor Yanukovich, ndr), mentre allo stesso tempo sostenere che è illegittimo quanto è avvenuto in Crimea. Se (l'Occidente) è pronto ad accettare come legittimo il primo evento, allora è sicuramente obbligato a riconoscere il secondo".

Quanto alle sanzioni americane ed europee contro Mosca, Lavrov ritiene che portino a "un binario morto". "C'è l'impressione che i nostri partner occidentali stessero creando da tempo le condizioni per 'separare' l'Ucraina dalla Russia - ha affermato - Quando hanno capito di avere sbagliato e di aver commesso un errore, intraprendendo azioni che hanno indebolito gli accordi raggiunti dopo il collasso dell'Unione Sovietica, non sono stati in grado di riconoscerlo. Un falso orgoglio glielo ha impedito".

Lavrov ha quindi lanciato un appello all'Occidente perché sostenga la soluzione di una "struttura federale" per l'Ucraina, con la concessione di una maggiore autonomia alle regioni orientali e meridionali filorusse. "Se i nostri partner occidentali sono pronti - ha detto - allora la Russia, gli Stati Uniti e l'Unione Europea potrebbero formare un gruppo di sostegno sull'Ucraina e formulare appelli condivisi a coloro che sono al potere a Kiev". In questo modo, ha continuato, si potrebbe arrivare a colloqui tra "tutte le forze politiche ucraine, senza eccezioni, escludendo naturalmente i radicali armati" con l'obiettivo di una nuova Costituzione per "una struttura federale" per il Paese, ha spiegato, ribadendo che Mosca "non ha alcun interesse a varcare le frontiere" ucraine.

LA REAZIONE DI KIEV - L'Ucraina respinge le proposte russe per una struttura 'federale' del Paese e in una nota, ripresa dall'agenzia di stampa Interfax-Ukraine, il ministero degli Esteri di Kiev esprime il suo profondo disappunto per le dichiarazioni "paternalistiche" di Lavrov: "Questo aggressore chiede solo una cosa, la capitolazione totale dell'Ucraina, la sua divisione e la sua distruzione come Stato".

RASMUSSEN - Per il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, sulla crisi ucraina la Russia ha violato il principio della sovranità degli Stati, indebolendo il rispetto del diritto internazionale. Rasmussen ha rilanciato l'accusa in un articolo scritto per il domenicale tedesco 'Welt am Sonntag' e intitolato 'Il diritto di scegliere'.

"La Russia ha violato il principio secondo il quale ogni Stato è sovrano e libero di scegliere il proprio destino - ha detto Rasmussen, osservando come questo principio abbia permesso all'Europa di superare le divisioni della Guerra Fredda - La crisi in Ucraina ricorda a tutti noi che dobbiamo difendere questo principio".

FUSO ORARIO - La Crimea si è intanto allineata al fuso orario di Mosca, come era stato deciso dal Parlamento di Simferopoli. Durante la notte le lancette degli orologi sono state spostate in avanti di due ore per coincidere con l'orario della capitale russa. "L'adozione del fuso orario di Mosca è un'ulteriore integrazione nelle strutture russe", ha commentato sabato sera un portavoce dell'autoproclamato governo di Simferopoli.

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